Casa di Comunità di Piazza Armerina: il nuovo volto della sanità territoriale

Martedì scorso, la Casa di Comunità di Piazza Armerina è stata teatro di un confronto operativo tra il Direttore Generale dell’ASP di Enna, Mario Zappia, autorità locali, associazioni di settore e personale sanitario. L’incontro – fortemente voluto per fare il punto sull’efficacia del presidio e sulle sue prospettive – si inserisce nel solco delle linee guida Age.Na.S, puntando a rafforzare la collaborazione tra servizi sanitari e sociali.
«Le trasformazioni in corso sono sostanziali e rappresentano un cambio di prospettiva» – ha spiegato Zappia – «non sarà più il paziente a doversi spostare tra le strutture e barcamenarsi tra le varie procedure ma sarà il servizio sanitario a ruotare attorno ad esso»; una frase che ben sintetizza il senso dell’incontro – e della riforma.
CdC di Piazza Armerina modello per la Sicilia
La Casa di Comunità piazzese – già valutata positivamente dagli ispettori Age.Na.S ad aprile – si conferma una delle realtà più avanzate in Sicilia, sia per l’organizzazione interna sia per la capacità di operare in rete con i soggetti del territorio. In base a quanto emerso durante l’incontro, è tra le prime ad aver raggiunto uno standard pienamente operativo all’interno dell’ASP ennese.
Il successo – come è stato ribadito – passa anche dalla cosiddetta “presa in carico integrata” del cittadino; un concetto che implica l’intervento congiunto di professionisti sanitari, servizi sociali e volontariato.
Un sistema informativo per prevenire e agire
Particolarmente rilevante è stata la presentazione del sistema informativo legato alla banca dati degli assistiti, curata dal Direttore Sanitario Emanuele Cassarà e da Natale Lagrotteria, responsabile del Controllo di Gestione. La piattaforma – definita «unica in Sicilia» – organizza i dati per patologia e cronicità, permettendo una lettura puntuale delle esigenze sanitarie del territorio.
«Prende forma il nuovo Servizio Sanitario Nazionale – ha affermato Cassarà – siamo orgogliosi del livello raggiunto qui a Piazza Armerina; ogni giorno lavoriamo alacremente per armonizzare professionisti, strutture e bisogni dei cittadini».
Il sistema, oltre a facilitare il monitoraggio, consente un approccio proattivo alla cura: intercettare i bisogni prima che si manifestino acutamente – specie nelle patologie croniche – permette una sanità più vicina, efficiente e meno costosa.
Verso una sanità partecipata e multidimensionale
L’evento non è stato un unicum. La Direzione Strategica dell’ASP, infatti, ha annunciato l’intenzione di replicare il format anche nelle altre Case di Comunità della provincia, seguendo quanto previsto dal DM 77/2022. L’obiettivo è rendere strutturale il dialogo tra le diverse componenti del sistema salute – sanità, sociale e territorio – per costruire un servizio pubblico più solido e inclusivo.
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