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CBD: la normativa europea (e italiana) ne consente l’utilizzo?

CBD: la normativa europea (e italiana) ne consente l’utilizzo?

Sono molti i benefici connessi al CBD e la scienza ha sempre meno dubbi: la molecola possiede numerose proprietà benefiche a fronte di effetti collaterali praticamente inesistenti. Ma cosa prevede il quadro normativo europeo?

Consumare CBD all’interno del territorio dell’Unione Europea è considerato reato? Quali sono i limiti previsti dalla legge per l’utilizzo della molecola?

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Queste sono alcune delle domande che le persone si pongono quando si parla di CBD. Spesso si crede, infatti, che il consumo di questa sostanza possa essere vietato o regolamentato severamente come avviene invece per il THC.

Tuttavia, il CBD è considerato del tutto legale in Europa (e quindi anche in Italia) ed è per questo motivo che è sempre più semplice acquistare le migliori varianti di cannabis legale su Justbob e altri importanti store del settore.

In questo articolo scopriremo quale è la situazione normativa in Europa e in Italia e vedremo alcuni dei modi più comuni per consumare il CBD in modo legale.

 

CBD: il suo utilizzo è legale all’interno dei territori UE?

Il CBD è una molecola che viene estratta dalla Cannabis Sativa e sono in molti a chiedersi se, come avviene per il THC, sia sottoposta a leggi e limitazioni specifiche all’interno del territorio dell’Unione Europea.

Prima di dare una risposta alla domanda e risolvere questo dubbio ricorrente, sarebbe però opportuno possedere alcune informazioni preliminari.

Come hanno dimostrato gli studi, il CBD è una sostanza che non possiede effetti collaterali di rilievo e che, oltre a non causare dipendenza, non è nemmeno all’origine degli effetti psicotropi e allucinogeni normalmente associati alla canapa.

Inoltre, gli esperti affermano che la molecola sia responsabile di alcuni importanti benefici, come ad esempio la riduzione di stati infiammatori, il miglioramento del sonno e l’attenuazione dei sintomi legati allo stress e all’ansia.

Alla luce di tutto ciò, il consumo di CBD è considerato legale in Europa a partire dal 19 novembre 2020. In questa data, infatti, una sentenza della Corte Europea ha dichiarato che il CBD non può essere considerato illegale, né tantomeno può esserne vietata la vendita.

Questa sostanza non crea infatti dipendenza e non è considerata come una droga. Per questo motivo è possibile venderla e consumarla legalmente all’interno del territorio dell’Unione.

Tuttavia esistono alcune importanti regole alla base della commercializzazione del CBD:

  1. deve essere estratto da Cannabis Sativa con un quantitativo di THC non superiore allo 0,2%;
  2. la canapa utilizzata per la sua produzione deve essere stata coltivata in Europa;
  3. la molecola deve essere estratta dalla pianta nel suo insieme, senza privilegiarne soltanto una parte.

Inoltre, l’Unione Europea afferma che gli Stati membri possono porre limitazioni sul suo utilizzo soltanto se necessario per questioni di salute pubblica.

Si tratta però di uno scenario sempre più improbabile.

Infatti, cresce il numero delle ricerche che conferma il CBD come un prodotto sicuro e praticamente privo di effetti collaterali di rilievo.

 

La situazione nazionale: il CBD è legale in Italia?

Appartenendo all’Unione Europea, lo Stato italiano non può che seguire le indicazioni della Corte Europea. Per questo motivo, la vendita e l’acquisto di CBD in Italia sono considerati del tutto legali.

Nonostante ciò, la legge italiana non prevede nessuna norma che si occupi di regolamentare chiaramente l’uso di questa sostanza. La legge 242/16 autorizza e regolamenta la coltivazione e l’impiego della Cannabis Sativa, ma non viene fatto alcun riferimento al CBD.

Il quadro normativo di riferimento è quindi esclusivamente quello europeo. La sostanza dovrà pertanto essere estratta da piante coltivate all’interno dell’Unione e con una quantità di THC pari o inferiore allo 0,2%.

A condizione che vengano soddisfatte queste indicazioni, è possibile quindi utilizzare CBD all’interno del territorio italiano.

 

Qualche prodotto a base di CBD: quali sono quelli più apprezzati?

L’olio di CBD è il modo più comune per consumare questa molecola, ma esistono molti modi diversi per utilizzarla. A partire dal settore dell’alimentazione fino ad arrivare a quello cosmetico, sono molte le industrie che ne fanno uso (e la ragione è da ricercarsi nei suoi numerosi benefici).

Ma quali sono i prodotti più comuni a base di CBD?

  • Integratori.
    Come tutti i prodotti a base di cannabis legale, si tratta di prodotti privi di THC. D’altra parte, la canapa da cui deriva il CBD offre molti vantaggi per il consumatore. È ricca di aminoacidi, proteine vegetali e omega 3. Tutti questi elementi contribuiscono alla buona salute del corpo.
  • Tè e tisane.
    Si tratta di un modo semplice e molto apprezzato per godere delle virtù del cannabidiolo. In effetti, i tè al CBD hanno il merito di mantenere tutte le virtù della canapa, come quelle diuretiche, lenitive, antinfiammatorie, rilassanti e energizzanti.
  • Cosmetici.
    Le creme e gli altri prodotti di bellezza a base di CBD si stanno dimostrando molto utili per prendersi cura della pelle. Il cannabidiolo presente nei cosmetici CBD è un eccellente antinfiammatorio e aiuta a mantenere il normale equilibrio del corpo attraverso l’eliminazione di chemochine infiammatorie e citochine. Possiede inoltre proprietà antibatteriche e antivirali che aiutano a combattere l’acne.

 

CBD: la posizione europea è favorevole all’uso della sostanza

La vendita e il consumo di CBD in Europa sono del tutto legali.

La posizione dell’UE è stata chiarita dalla Corte di Giustizia con una sentenza del 2020: il CBD non può essere considerato una droga, pertanto la sua vendita è autorizzata all’interno del territorio dell’UE e il suo uso è consentito.

Alla luce di questa sentenza, anche lo Stato italiano non può che seguire le indicazioni della Corte. Per questo motivo il consumo di CBD è considerato del tutto legale anche all’interno del territorio italiano.

In ogni caso, le ricerche continuano a confermare che questa molecola possiede numerosi benefici e sono tanti i campi di applicazione che trova, partendo da quello alimentare a quello cosmetico.

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