Campagna contro l’abbandono degli animali, online il nuovo spot della Polizia di Stato

È stato pubblicato online il nuovo spot della Polizia di Stato contro l’abbandono degli animali – un messaggio diretto e toccante – con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica in vista delle vacanze estive. Il video, accessibile a questo link ufficiale, pone una semplice ma potente domanda: “Hai già programmato le tue vacanze? E al tuo amico a 4 zampe ci hai pensato?”
Il messaggio non lascia spazio a interpretazioni: non esistono scuse, chi abbandona un animale commette non solo un gesto ignobile, ma un vero e proprio reato.
Codice penale e codice della strada: le conseguenze
L’abbandono di animali è punito ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale, con sanzioni che possono arrivare fino all’arresto e a multe salatissime. Ma non è tutto: con il nuovo Codice della Strada, chi abbandona un animale può subire la sospensione della patente e sanzioni molto severe, soprattutto se l’animale – disorientato e spaventato – finisce sulla carreggiata provocando incidenti.
Un animale abbandonato, infatti, non è solo una vittima, ma diventa involontariamente un pericolo per sé e per gli altri: può causare sinistri gravi coinvolgendo automobilisti ignari o mettendo a rischio pedoni, specialmente su strade extraurbane o autostrade.
Un appello alla responsabilità collettiva
Ogni estate si ripete lo stesso dramma: migliaia di animali – soprattutto cani – vengono lasciati per strada, nelle piazzole, nei boschi. Una scena che dovrebbe appartenere al passato, ma che purtroppo – ancora oggi – è fin troppo attuale.
La Polizia di Stato invita tutti i cittadini a riflettere prima di partire: esistono strutture ricettive pet-friendly, pensioni per animali e servizi di dog-sitting. In alternativa, si può scegliere una vacanza a misura di famiglia… a quattro zampe.
La civiltà di una società si misura anche da come tratta i più deboli
Con lo spot, la campagna mira a educare, prevenire e proteggere – non solo gli animali, ma anche la sicurezza stradale. La scelta di coinvolgere le forze dell’ordine nella diffusione del messaggio rafforza la portata istituzionale del progetto. Non è solo un problema di cuore; è un problema di legge e di convivenza civile.