Provincia – Capizzi sceglie i suoi: nominati quattro consiglieri di supporto alla guida del Libero Consorzio

Il presidente del Libero Consorzio Comunale di Enna, Piero Capizzi, ha ufficializzato la nomina di quattro consiglieri che lo affiancheranno – senza alcun compenso – nelle sue attività istituzionali. Si tratta di Domenico Scavuzzo, Salvatore Cappa, Antonio Di Naso e Giovanni Gentile. La comunicazione è stata inviata a tutti i consiglieri provinciali attraverso una nota che sottolinea lo spirito collaborativo e la volontà di mettere in luce – meglio e più rapidamente – le necessità del territorio ennese. «Si tratta di un impegno che non prevede oneri economici» – scrive Capizzi – «ma che assume grande valore per la qualità delle decisioni da assumere e la capacità di incidere sul futuro della provincia».
Deleghe tematiche e aree di competenza
A ciascun consigliere è stata affidata una specifica area di intervento, in modo da coprire l’intero spettro delle politiche provinciali. Domenico Scavuzzo seguirà l’ambito dell’edilizia scolastica, sociale e sportiva; ma anche l’istruzione superiore, l’università e le attività socio-culturali. Antonio Di Naso sarà invece impegnato nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dello sviluppo economico e della pianificazione territoriale.
Salvatore Cappa coordinerà le questioni relative alla viabilità e alle infrastrutture nella zona nord del territorio, occupandosi anche della Riserva Naturale del Lago di Pergusa, del Consorzio dell’Ente Autodromo e della protezione civile. Giovanni Gentile si concentrerà invece sulla viabilità e sulle infrastrutture della zona sud, nonché sul turismo, le politiche giovanili e la valorizzazione dei beni culturali.
Sinergia territoriale e visione unitaria
L’intento dichiarato dal presidente Capizzi – che ha voluto ringraziare personalmente i quattro consiglieri – è quello di costruire una «cabina di regia snella»; un team capace di interpretare le richieste delle comunità locali e, allo stesso tempo, fornire strumenti utili all’azione amministrativa.
L’assegnazione delle deleghe mira infatti a rafforzare il collegamento diretto con le realtà operative del territorio e a facilitare la definizione delle priorità, in un momento delicato in cui – tra transizione ecologica, fondi europei e crisi dei servizi – le province tornano ad avere un ruolo cruciale.