L’Asp di Enna sigla due convenzioni strategiche: più servizi per radiologia interventistica e cardiochirurgia pediatrica

Due nuove convenzioni siglate dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna stanno rivoluzionando l’offerta sanitaria specialistica nell’entroterra siciliano. Gli accordi, stipulati rispettivamente con il Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania e con l’ASP di Messina, puntano a garantire – finalmente – l’accesso a prestazioni di alta complessità, finora disponibili solo nei grandi centri urbani; un passo avanti importante, anche sul piano della giustizia sanitaria territoriale.
Radiologia interventistica: precisione e mini-invasività
La prima convenzione riguarda l’introduzione dei servizi di radiologia interventistica, vascolare ed extravascolare, in collaborazione con il Policlinico universitario catanese. Una disciplina di frontiera, che consente di trattare patologie complesse attraverso tecniche mini-invasive guidate da immagini; meno rischi per il paziente, tempi di recupero ridotti e accesso a tecnologie d’avanguardia. Secondo quanto previsto, i pazienti verranno indirizzati presso l’ospedale etneo per gli interventi più complessi, mentre ad Enna verranno attivate consulenze e procedure semplificate con tutoraggio specialistico.
Cardiochirurgia pediatrica: interventi delicati, cure vicine
La seconda convenzione, altrettanto significativa, coinvolge l’ASP di Messina e prevede che i suoi specialisti si rechino periodicamente all’ospedale Umberto I di Enna per effettuare interventi di cardiochirurgia pediatrica – tra cui la chiusura chirurgica del dotto di Botallo. Grazie a questa collaborazione, le famiglie non saranno più costrette a trasferimenti onerosi e potranno contare su un servizio d’eccellenza direttamente sul territorio, all’interno del nuovo reparto UTIN dotato di sale dedicate.
Più accessibilità, meno spostamenti
Oltre agli interventi, le convenzioni includono un sistema integrato di consulenze e follow-up, per assicurare la continuità terapeutica. I vantaggi? Meno liste d’attesa; meno stress logistico per i pazienti e un accesso diretto – e dignitoso – alle cure. «Le convenzioni chirurgiche tra strutture ospedaliere – ha dichiarato il Direttore Generale Dr. Mario Zappia – creano un sistema di rete integrata delle competenze che mette al centro il paziente e le sue necessità».
Un modello virtuoso di collaborazione sanitaria
Sul piano organizzativo, questa strategia evita la duplicazione di servizi costosi, valorizzando ciò che già funziona nel sistema sanitario regionale. Una scelta che va ben oltre i numeri: perché unisce competenze, rafforza i legami istituzionali e – cosa più importante – dà risposte concrete alle esigenze di salute dei cittadini. Un esempio da seguire, per portare l’eccellenza dove spesso è mancata.