Colpo da 300mila euro nella villa di Rosario Fiorello

Un colpo studiato con cura. Una villa presa di mira in un’area residenziale di Roma nord. Nella notte, una banda di ladri è riuscita a introdursi nella residenza di Rosario Fiorello, in via della Camilluccia, eludendo il sistema di allarme. Approfittando dell’assenza del conduttore e della sua famiglia, i malviventi avrebbero forzato una portafinestra e, una volta all’interno, aperto armadi e cassetti, svuotando portagioie e scomparti nascosti. Il bottino – composto da collane, bracciali, pietre preziose e una ricercata collezione di orologi di lusso – potrebbe superare i 300mila euro.

L’allarme disattivato senza lasciare tracce

Il dettaglio che più preoccupa gli investigatori è la modalità con cui il sistema di sicurezza è stato neutralizzato. L’allarme, regolarmente inserito, non è scattato – un elemento che fa pensare a un’azione di alto livello tecnico o a informazioni privilegiate fornite dall’interno. La Squadra Mobile di Roma, insieme agli uomini del commissariato locale e alla polizia scientifica, sta verificando se l’impianto sia stato manomesso dall’esterno o se qualcuno abbia intercettato codici e segnali.

Indagini su possibili “soffiate”

Secondo le prime ipotesi, chi ha colpito conosceva le abitudini della famiglia e potrebbe aver effettuato sopralluoghi nei giorni precedenti; non si esclude una soffiata interna. Gli agenti stanno controllando tabulati telefonici, messaggi e registrazioni di presenze in zona nelle ultime settimane, cercando di ricostruire i movimenti sospetti intorno alla villa.

Altri casi simili nella Capitale

Il modus operandi ricorda episodi recenti: dal tentato furto nella casa dello stilista Valentino – sventato dall’intervento di una guardia giurata – al colpo messo a segno nella villa della vedova di Domenico Modugno, sempre nella zona nord di Roma. In tutti i casi, l’azione è avvenuta di notte, con allarmi disattivati e fughe rapide senza lasciare tracce.

Un mercato parallelo per i beni trafugati

Gli inquirenti sospettano che gioielli e orologi siano già finiti nel mercato parallelo internazionale di beni di lusso. L’attenzione si concentra su case d’asta, canali di vendita online e profili anonimi, nel tentativo di intercettare la rete logistica che alimenta questo traffico. L’obiettivo è bloccare la ricettazione e risalire ai responsabili prima che la refurtiva sparisca definitivamente.

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