Ospedale Chiello sempre più a rischio chiusura totale. L’assessore Concetto Arancio “Situazione insostenibile”

Quando la nostra salute diventa un lusso… il coro di allarmi lanciato dall’Assessore Concetto Arancio squarcia il silenzio. Un ospedale svuotato di risorse e professionalità rischia di implodere: reparti chiave ridotti all’osso, con un solo medico in pediatria, ortopedia e medicina e inoltre il reparto di chirurgia incapace di coprire notti e festivi. È un grido di dolore di una comunità stanca di attese vane e promesse non mantenute. Questo il comunicato dell’assessore.
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In qualità di Assessore alla Sanità del Comune di Piazza Armerina e, prima ancora, come Consigliere comunale, ho sempre sentito il dovere – prima umano che istituzionale – di difendere con forza e determinazione il nostro ospedale. Un presidio che, sebbene formalmente aperto, è stato negli anni progressivamente svuotato di risorse, servizi e personale. Oggi siamo davanti a un quadro drammatico, che non possiamo più ignorare né rimandare. Non sono solo a lanciare questo grido di allarme. Al mio fianco c’è il Sindaco, l’intera Amministrazione Comunale, iI consiglio comunale e tutta la comunità cittadina, stanca di essere ignorata e privata del diritto alla salute.
“Non è più tollerabile che un ospedale di base, classificato come presidio per acuti e dotato di un pronto soccorso attivo H24, versi in condizioni tanto critiche nei suoi reparti fondamentali.
L’Ortopedia, struttura semplice dipartimentale, ha operato per cinque anni con soli due medici e da oltre un anno è affidata a un solo professionista;
La Chirurgia, pur disponendo formalmente di quattro medici, non riesce a garantisce la copertura delle urgenze e delle emergenze nelle ore notturne e nei giorni festivi;
Medicina, struttura complessa, è rimasta con un solo medico. Si cerca di tamponare con colleghi in pensione e turni occasionali da parte dei medici di Enna;
La Pediatria, dopo il pensionamento di uno dei due medici rimasti, è anch’essa affidata a un solo professionista. Anche in questo caso, si cerca di sopperire con medici a progetto, sempre da Enna, ma senza alcuna garanzia di reperibilità.
Questa situazione è ormai insostenibile. I cittadini hanno diritto a un’assistenza sanitaria sicura, continua e dignitosa.
Non è questa l’assistenza che una comunità merita. Non è questo il modello sanitario che possiamo accettare.
Questo non è più un ospedale in grado di garantire un’assistenza adeguata. È un presidio abbandonato, lasciato a sé stesso, che rischia di trasformarsi in un simbolo del fallimento del sistema sanitario territoriale.
Il nostro recente silenzio pubblico non è stato disimpegno, ma senso di responsabilità. Sin dall’inizio, come Amministrazione, abbiamo scelto la via del dialogo, rispettando i canali ufficiali e privilegiando un confronto improntato alla correttezza istituzionale. Tuttavia, a seguito della mia formale richiesta di incontro con il Direttore Generale dell’ASP, non ho ricevuto alcun riscontro. È evidente che i tempi dell’attesa e del silenzio sono finiti. Ora è il momento di agire con determinazione. L’ospedale non può più essere tenuto in vita solo dal sacrificio dei pochi medici rimasti, non può essere lasciato all’improvvisazione e alla precarietà e non può più essere ignorato. Per questo abbiamo deciso di avviare un’azione forte e condivisa. Il primo passo sarà la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, nel quale saranno discusse e approvate le azioni da intraprendere per la difesa e il rilancio del nostro presidio ospedaliero.
Siamo consapevoli delle difficoltà, della carenza di personale e del ruolo strategico dell’ospedale di Enna come SPOKE di riferimento. Ma proprio per questo chiediamo equilibrio, rispetto e una reale volontà di trovare soluzioni per garantire la continuità assistenziale anche nei territori più periferici. Non possiamo più accontentarci di rassicurazioni e proclami. Vogliamo impegni concreti, risposte chiare, interventi reali. Il Sindaco, l’Assessore alla Sanità e tutta l’Amministrazione Comunale ribadiscono con forza che questa battaglia non è contro qualcuno, ma per qualcosa: per il diritto alla salute, per la dignità dei nostri operatori sanitari, per la sicurezza dei nostri cittadini. Difendere il nostro ospedale non è una questione politica, ma un preciso dovere morale nei confronti della nostra comunità
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L’assessore alla Sanità Concetto Arancio”