Italia, quorum bocciato: l’appello dell’associazione Don Bosco 2000 per abrogare il referendum

Il referendum di maggio – fermo sotto il quorum – testimonia un cortocircuito democratico: molti cittadini si esprimono; il meccanismo li annulla; l’astensione pesa più del voto. Ancora una volta, l’Italia chiude una consultazione con un verdetto mancato, non per il contenuto ma per un sistema che esclude la volontà popolare.
Don Bosco 2000, l’appello
Don Bosco 2000 lancia un appello chiaro: è ora di dire basta al quorum. «Non possiamo più accettare che milioni di voti vengano annullati da chi sceglie di non votare; il referendum è lo strumento più potente della sovranità popolare» – dichiara Agostino Sella, presidente dell’associazione – «oggi è ostaggio di un meccanismo obsoleto. È arrivato il momento di cambiare».
La proposta di cambiamento
L’associazione propone la raccolta firme per un referendum abrogativo dell’articolo 75 della Costituzione, eliminando la soglia del 50 percento. In futuro, il referendum sarebbe valido indipendentemente dall’affluenza e basato sulla maggioranza relativa; l’astensione tornerebbe a essere una scelta individuale, non una strategia di sabotaggio democratico.
Verso una democrazia piena
Per Don Bosco 2000 serve un confronto serio sul futuro della democrazia diretta – compito che spetta ai Parlamentari – e una campagna nazionale promossa dalle realtà sociali. I cittadini, intanto, sono invitati a esercitare il diritto di voto come atto di resistenza democratica; perché, se il cuore della democrazia batte a vuoto, va restituita forza e senso abrogando il quorum.
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