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I retroscena dell’elezione di Aldo Arena a presidente del quartiere Casalotto

I retroscena dell’elezione di Aldo Arena a presidente del quartiere Casalotto

Le fazioni
L’elezione del presidente del quartiere Casalotto, che ha riconfermato Aldo Arena, dovrebbe porre un punto fermo in una lunga questione che in questi anni ha visto lo scontro tra due fazioni: una rappresentata dal neoeletto Arena e l’altra da Gino Oste. Quest’ultimo aveva sostenuto la tesi dell’ illegittimità del precedente comitato, dal quale polemicamente si era dimesso. In sintesi questo quanto raccontato da un articolo di giornale che si limita alla cronaca. In realtà lo scontro, che sarebbe dovuto rimanere un fatto interno ad una associazione privata come quella che rappresenta il quartiere Casalotto, ha assunto anche una connotazione pubblica di natura politica.

La questione politica
La divisione tra le due fazioni è antecedente all’elezione dell’attuale sindaco che ha goduto, durante la campagna elettorale, l’aiuto della fazione guidata da Oste, mentre Aldo Arena nel luglio del 2018 appoggiò un altro candidato. La vittoria di Cammarata ha aggravato ancor di più la frattura fra i due gruppi,  a causa anche dell’atteggiamento ostile  dell’amministrazione nei confronti di Arena, ostilità  che, sin dai primi mesi di attività dell nuova Giunta, trovò conferma nell’evidente intenzione di non riconoscere la legittimità del comitato del quartiere Casalotto.

Le conseguenze
Le tensioni spiegano diverse dichiarazioni apparse sui giornali, atteggiamenti a volte al limite dell’ostracismo e reazioni eccessivamente animose in occasione del Palio dei Normanni. Non conoscendo questi fatti sarebbe difficile ricostruire la storia dei rapporti tra comitato Casalotto e Amministrazione, una storia che comunque condiziona la vita politica della città.  E’ inutile dire che per il bene di Piazza Armerina sarebbe più produttivo che le parti in gioco si lasciassero alle spalle tutte le offese, le questioni e le ripicche. Ogni tanto sarebbe anche utile mettere da parte la politica delle alleanze di convenienza, dei ricatti  e degli scontri che hanno tanto il sapore di campagna elettorale ma che poco, molto poco,  sono utili alla città. Si vince facendo squadra e qualche giorno fa gli Azzurri di Mancini lo hanno ribadito, sarebbe preferibile seguire un buon esempio anziché una cattiva politica.

Nicola Lo Iacono

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