Acqua non potabile a Nicosia, il Movimento per la Difesa dei Territori chiede chiarezza

A seguito dell’ordinanza sindacale n. 57/2025 del Comune di Nicosia, che vieta l’utilizzo dell’acqua di rete ai fini potabili, il Movimento per la Difesa dei Territori (MDT) ha depositato una formale istanza di accesso civico agli atti presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna. Alla base del provvedimento comunale vi è una nota dell’ASP che certifica la presenza di inquinamento microbiologico nell’acqua distribuita sul territorio.
Le criticità sollevate dai cittadini
Il documento, firmato dal presidente dell’associazione Fabio Bruno, sottolinea diversi problemi legati alla situazione: l’aumento dei costi per famiglie e attività commerciali costrette a utilizzare acqua in bottiglia, la necessità di svuotare e sanificare i serbatoi privati una volta rientrata l’emergenza, l’impatto ambientale dovuto al maggiore consumo di plastica e soprattutto la mancanza di informazioni puntuali sui contaminanti, sui valori riscontrati, sulla durata della contaminazione e sulla frequenza dei controlli.
La richiesta formale all’ASP di Enna
Con l’istanza presentata il 22 agosto 2025, il MDT chiede di poter visionare:
– i dati di campionamento raccolti dall’inizio dell’anno nei diversi punti di prelievo, dal potabilizzatore Siciliacque alle vie principali di Nicosia;
– eventuali rapporti di prova e avvisi di inquinamento inviati ai Comuni della provincia serviti dall’acqua proveniente dall’invaso Ancipa;
– protocolli e mappe di campionamento;
– le tabelle di riferimento con i valori massimi tollerabili;
– lo storico dei campionamenti degli ultimi 36 mesi.
L’obiettivo: trasparenza e tutela dei cittadini
L’associazione, richiamando il proprio ruolo di difesa del territorio, dichiara di voler andare a fondo alla vicenda e di informare correttamente la cittadinanza. Inoltre, non esclude di chiedere una compensazione al gestore o al fornitore dell’acqua di rete per i disagi arrecati alla comunità. Una presa di posizione che mette in evidenza la necessità di maggiore trasparenza e comunicazione in materia di salute pubblica e qualità del servizio idrico.
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