Piazza Armerina – La diatriba che infiamma il Consiglio Comunale sulle certificazione del settore agroalimentare

Piazza Armerina – La diatriba che infiamma il Consiglio Comunale sulle certificazione del settore agroalimentare

Dopo alcune affermazioni dei consiglieri Arena e Azzolina sul regolamento comunale sulle cosiddette DE.CO,  che sono  certificazioni del settore agroalimentare che hanno la funzione di legare un prodotto o le sue fasi realizzative ad un particolare territorio comunale, nelle quali i di due consiglieri accusavano l’amministrazione di aver stravolto un loro emendamento con il quale escludevano il sindaco dalla parte decisionale, a prendere la parola è l’assessore Concetto Arancio. che ci ha fatto pervenire il seguente comunicato. 

In merito al comunicato diffuso dai consiglieri comunali Arena e Filetti, sento il dovere di fare chiarezza, con rispetto delle istituzioni e della verità, smentendo con fermezza le ricostruzioni parziali e strumentali offerte all’opinione pubblica.

La Denominazione Comunale (De.Co.), importante strumento per valorizzare i prodotti tipici del nostro territorio, non è stata affossata da questa Amministrazione. Al contrario: il regolamento esiste dal 2007, un regolamento già operativo e valido, ma che è stato oggetto di una modifica proposta da alcuni consiglieri senza coinvolgere L’Assessore al Commercio, la Consulta del Commercio, di cui i consiglieri Arena e Filetti ne fanno parte e il Sindaco.
La proposta avanzata in Consiglio l’8 luglio non era una semplice integrazione, ma un atto di stravolgimento: si voleva escludere il Sindaco dalla presidenza della commissione De.Co. e rimuovere le figure tecniche, riducendo la competenza e l’equilibrio dell’organo valutativo. La verità è che sarebbe bastato proporre l’inserimento di figure professionali come un esperto pasticciere e un esperto enogastronomico, per rafforzare ulteriormente la qualità e la rappresentatività della commissione, senza alterare l’impianto strutturale del regolamento. Questo sarebbe stato un contributo utile, sensato e rispettoso del lavoro fatto in passato, anziché forzare modifiche dettate più dalla logica dello scontro politico che dall’interesse per il territorio.
In un successivo confronto, abbiamo trovato un’intesa su una versione condivisa, ma – sorprendentemente – durante la seduta tale accordo non è stato rispettato integralmente.
Rigetto dunque con decisione l’accusa di “arroganza e protagonismo” rivolta a me e al Sindaco. Se c’è arroganza, mancanza di trasparenza e correttezza istituzionale, questa si manifesta nell’esclusione sistematica del sottoscritto da commissioni e tavoli di lavoro inerenti le mie deleghe. Questo è un metodo politico scorretto, che non può passare sotto silenzio.
Ricordo, inoltre, che gli stessi consiglieri oggi indignati, sono coloro che qualche mese fa hanno bocciato il regolamento per la Consulta Sanità, organismo che sarebbe stato essenziale per affrontare con maggiore efficacia la crisi dell’ospedale cittadino. Una contraddizione palese.
Ribadisco che i commercianti, gli artigiani e i produttori locali non sono stati privati di nulla: il regolamento De.Co. esiste, è valido e può essere applicato. Se davvero l’opposizione ha a cuore lo sviluppo del territorio, la strada non è quella delle polemiche, ma della collaborazione leale.
Sono un Assessore scomodo, forse, perché lavoro con rigore e non presto il fianco a giochi politici. Ma continuerò a farlo, con coerenza e rispetto per la città.

Assessore al Commercio
Concetto Arancio

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