Commercianti in difficoltà alla fiera di maggio di Piazza Armerina: Costi raddoppiati e lavoro dimezzato, l’allarme di Totò Cimino

In un comunicato Totò Cimino, noto commerciante di Piazza Armerina, descrive l’aumento esponenziale dei costi per partecipare alla fiera di Maggio svoltasi alcuni giorni fa a Piazza Armerina: tra suolo pubblico, diritti d’istruttoria e marca da bollo, sono necessari 290 euro per tre giorni di fiera; un onere che si avvicina quasi al doppio rispetto ad altre manifestazioni in provincia. A Enna, per quattro giorni, si spendono circa 130 euro; a Troina 100 euro più marca da bollo; a Nicosia 120 euro in totale; e potrei continuare ancora, sottolinea Cimino. La fiera di Piazza Armerina – un appuntamento che attira visitatori da tutto il circondario – sembra perdere appeal, nonostante la sua storia centenaria.
Prospettive finanziarie e amministrative
Cimino evidenzia come, nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione sull’uscita dal dissesto, il primo rendiconto portato in consiglio sia stato bocciato dal collegio dei revisori; un segnale che rallenta l’intero iter. «Potremmo anche valutare la possibilità di fare un giro a vuoto e far saltare la fiera di Settembre», avverte Cimino con un tono carico di preoccupazione.
Impatto sull’economia locale
Il comparto commerciale, che dal 2019 ha registrato – continua Cimino – un dimezzamento dell’attività, rischia di subire ulteriori contraccolpi; molte piccole imprese si sentono tradite dalle criticità amministrative e temono di non riuscire a sostenere i costi; il turismo, un tempo volano dell’economia, evidenzia segnali di stasi. La città attende una svolta definitiva, ma il percorso appare lento e incerto.