Truffe agli anziani: due arresti in poche ore tra Aidone ed Enna

I Carabinieri sventano raggiri con la tecnica del finto incidente, giovani catanesi finiscono in manette
Il fenomeno delle truffe ai danni delle persone più vulnerabili – in particolare gli anziani – continua a tenere alta l’allerta; ma le forze dell’ordine non stanno a guardare e mettono a segno ulteriori, importanti risultati. Nella stessa giornata, infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Enna hanno inferto un duro colpo a questa odiosa pratica, arrestando in flagranza di reato due giovani catanesi, protagonisti, seppur distintamente, di due tentativi di raggiro. Gli episodi si sono verificati rispettivamente nel territorio di Aidone e nel cuore di Enna alta.
L’intervento risolutivo ad Aidone: un finto maresciallo e una richiesta esorbitante
Il primo campanello d’allarme è suonato ad Aidone, dove un disoccupato originario di Catania è stato colto con le mani nel sacco. Tutto ha preso le mosse da una segnalazione telefonica, rapida e provvidenziale, giunta al numero di emergenza 112. Immediatamente, due pattuglie della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina – già mobilitate sul territorio a seguito di precedenti segnalazioni analoghe – sono confluite verso l’abitazione della vittima designata. Dalle prime, concitate verifiche, è emerso il classico, e purtroppo efficace, copione: la vittima era stata contattata sulla sua linea telefonica fissa da un individuo che si spacciava per maresciallo dei carabinieri. L’interlocutore, con fare concitato, raccontava di un grave incidente stradale causato dal figlio dell’anziana, nel quale sarebbe rimasta ferita una giovane donna incinta; per “risolvere” la situazione, evitando guai giudiziari al congiunto e risarcendo il presunto danno, veniva richiesta la consegna di ben 19.000 euro in contanti, o un equivalente in gioielli, a una persona che si sarebbe presentata a domicilio per il ritiro.
I militari, appresa la dinamica, hanno agito con prontezza e discrezione: l’area circostante l’abitazione è stata cinturata, mentre un carabiniere si appostava all’interno dell’appartamento, in attesa del truffatore. L’attesa non è durata molto; poco dopo, infatti, si è presentato l’incaricato per il ritiro. Non appena il giovane ha ricevuto il bottino, il militare appostato è intervenuto, bloccandolo e traendolo in arresto con il supporto dei colleghi rapidamente sopraggiunti.
Secondo episodio a Enna alta: il raggiro sventato sul nascere
Poche ore dopo, una scena simile si è ripetuta a Enna alta. Anche in questo frangente, i militari della Compagnia del capoluogo sono riusciti a neutralizzare un altro giovane catanese. Quest’ultimo si era presentato presso l’abitazione di un’anziana, utilizzando un pretesto analogo – un vero e proprio cavallo di battaglia per questi malintenzionati – con l’intento di spogliarla dei suoi averi. Fortunatamente, i Carabinieri, quelli veri, lo hanno intercettato proprio mentre bussava alla porta della signora, impedendo che la truffa potesse anche solo iniziare.
Le indagini e le misure cautelari
Di entrambi gli episodi è stata immediatamente informata la Procura della Repubblica di Enna, che ha assunto il coordinamento delle indagini. A seguito della convalida dei fermi, nei confronti dei due giovani catanesi è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. È fondamentale sottolineare, come di prassi in queste circostanze, che il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari; pertanto, gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino all’emissione di una sentenza o di un decreto penale di condanna divenuti irrevocabili.