Piazza Armerina – Lapidarium: le sculture equestri di Gustavo Aceves invadono l’entroterra siciliano

Piazza Armerina – Lapidarium: le sculture equestri di Gustavo Aceves invadono l’entroterra siciliano

Lapidarium è la grande mostra internazionale di Gustavo Aceves che trasforma la Villa Romana del Casale e quattro borghi dell’entroterra in un unico palcoscenico d’arte contemporanea. Un’iniziativa prodotta da Renessence insieme al Parco Archeologico di Piazza Armerina. Le oltre 150 sculture equestri – realizzate in bronzo, resina e metalli riciclati – dialogano con i mosaici della Villa Romana di Piazza Armerina , evocando le corse di quadrighe e le antiche tradizioni equestri dell’Impero romano.

Carmelo Nicotra: la forza della rete territoriale

Il direttore del Parco Archeologico ha accolto la proposta con entusiasmo, definendo i cavalli di Aceves «un ponte tra culture»: “richiamano l’epoca imperiale e la storia dell’allevamento di cavalli da corsa tra III e IV secolo nei dintorni della Villa”. Nicotra ha ricordato che la Villa attrae oltre 500.000 visitatori l’anno e che solo un’azione condivisa con Piazza Armerina, Mazzarino, Aidone e Pietraperzia può trasformare questo flusso in sviluppo locale.

Ettore Messina: evoluzione culturale e programmazione

L’intervento di Ettore Messina ha delineato una strategia culturale e turistica ambiziosa, volta a valorizzare l’intero entroterra siciliano attraverso la creazione di una rete tra i comuni, l’organizzazione di eventi di alto profilo come la mostra di Aceves, e l’innovazione nell’offerta turistica, come le aperture notturne, per contrastare il disinteresse per l’interno dell’isola durante la stagione estiva. L’assessore alla Cultura di Piazza Armerina ha paragonato Lapidarium alla celebre mostra diffusa “L’abbraccio” del 2021, evidenziando come l’esperienza passata abbia tracciato la via per incrementare un turismo culturale resiliente. Messina ha confermato l’inaugurazione del 22 luglio, che si svolgerà in sinergia con il Between Music Festival and Art e l’apertura della Villa Romana anche nelle ore notturne con percorsi luminosi tra i mosaici.

Alessandra Mirabella: reciprocità e valorizzazione

Nel suo intervento dell’Assessore Mirabella ha sottolineato la bontà di  una strategia culturale e turistica coesa e reciprocamente vantaggiosa per i comuni dell’entroterra siciliano. Ha posto in evidenza non solo la necessità di attrarre visitatori, ma anche di dare valore e risalto agli operatori culturali e artistici locali, promuovendo un patrimonio storico millenario che spesso viene trascurato a favore delle coste. L’assessore Mirabella  valuta in maniera molto positiva la mostra condivisa di Aceves e giudica estremamente utile la lungimiranza del direttore del parco archeologico.

Salvatore Russo: opportunità per Pietraperzia

L’assessore di Pietraperzia ha descritto il borgo, con il suo castello medievale e l’unica chiesa a croce greca della diocesi, come mete ideali per il turista curioso. Ha auspicato che Lapidarium avvicini nuovi visitatori, facendo conoscere un territorio spesso associato ad altre vicende, un’occasione per rilanciare l’economia locale attraverso la cultura.

Emanuele Lacagnina: esperienza internazionale e biglietteria integrata

L’amministratore di Renessence, il piazzese Emanuele Lacagnina,  emozionato per il ritorno a casa, ha ricordato le mostre in Messico, Stati Uniti, Agrigento e Monreale. Tra queste, un’esposizione sull’Impressionismo con oltre 150 opere a Mesagne. Ha dettagliato l’organizzazione logistica della mostra: aperture notturne con illuminazioni scenografiche, un biglietto unico per Villa, Palazzo Trigona e i siti comunali, e ha annunciato la presenza dell’Ambasciatore del Messico il 21 luglio a Piazza Armerina

Vincenzo Sanfo: un legame “camaleontico” con gli spazi

Il curatore Snafo, che ha portato i saluti di Gil Shasal del Musée du Petit Palais di Parigi, a raccontato come Aceves senta le sue sculture «estratte dal territorio», eppure capaci di adattarsi ovunque,  da Berlino a Piazza Armerina. Ha invitato i visitatori a cogliere il «seme» megalitico nascosto nelle opere contemporanee.

Nicola Barbatelli: bellezza prorompente

L’altro curatore ha stigmatizzato l’eccesso di accademismo, sottolineando che i cavalli di Aceves «non hanno bisogno di lunghe digressioni»: la loro “prorompente bellezza” parla da sé.

L’intervento di ACEVES

Nel suo intervento Aceves  si è definito poco avvezzo alle parole, ma chiaro nei gesti: la sua mostra parla di migrazione e ha descritto  la Sicilia come «un’isola di migranti» fin dall’antica Grecia. “Mancava solo un messicano, ed eccomi qua”, ha scherzato l’artista, che ha annunciato la donazione di un’opera alla comunità di Piazza Armerina, “un tributo alla gentilezza locale”. Un gesto che suggella un ponte culturale tra Messico e Sicilia.

cavallo aceves
cavallo aceves

 

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