Piazza Aarmerina – No alla politica del fango, sì alla trasparenza: l’amministrazione comunale replica alle accuse del PD

Piazza Aarmerina – No alla politica del fango, sì alla trasparenza: l’amministrazione comunale replica alle accuse del PD

L’amministrazione comunale di Piazza Armerina interviene con decisione in merito alle recenti dichiarazioni del gruppo consiliare del Partito Democratico. In una nota ufficiale, si respinge con fermezza – e senza giri di parole – le accuse definite «calunniose, infondate e gravi» rivolte da due consiglieri del PD.
Secondo l’amministrazione, anziché proporre iniziative a favore della collettività, l’opposizione preferirebbe «infangare il lavoro» con illazioni «degne della peggiore politica»; un comportamento che, si sottolinea, punta solo a screditare chi amministra.

Il caso della revoca annullata

Al centro della polemica, una revoca annullata e una sospensione dei lavori effettuati all’interno del bosco Bellia su cui – precisa il Comune – è in corso un processo di verifica tecnica e giuridica. L’amministrazione sottolinea come l’ente sia, semmai, parte lesa in tutta la vicenda, e come nessun amministratore sia coinvolto in alcuna contestazione diretta.
«Restiamo convinti della buona fede degli uffici», si legge nel comunicato, che ribadisce la distanza tra l’attività politica, che dà gli indirizzi, e quella tecnico-burocratica, responsabile dell’attuazione delle normative.

La cronologia dei fatti

A fare chiarezza sui motivi della sospensione dei lavori all’interno del bosco Bellia – spiegano ancora dall’amministrazione – è una nota ufficiale della Prefettura di Enna (riportata in basso nell’articolo) , datata 12 gennaio 2025, che segnalava la possibile presenza di ordigni bellici inesplosi nell’area del cantiere.
Solo successivamente sono arrivate altre richieste di sospensione da parte dell’ente gestore. Tutta la documentazione – aggiungono – è «ufficiale, protocollata e disponibile agli atti».
Per questo motivo, l’amministrazione ritiene inaccettabile che si ometta volontariamente la sequenza cronologica degli eventi, in modo da gettare discredito su un’azione politica che, al contrario, ha portato alla nascita di un piano di gestione ritenuto «straordinario e necessario».

«Vergogna per il loro modo di fare politica»

La parte finale del comunicato assume toni accesi: «Ciò che amareggia realmente – si legge – è il vergognoso modo di ricevere attacchi diffamatori solo per la vana gloria, indegna del ruolo che si rappresenta». L’Ente esprime «vergogna per loro» e denuncia un clima di tensione politica che, secondo la nota, mira a intimidire anziché costruire.
«Non ci faremo intimidire da questo modo di fare e di agire degno della peggiore politica del mascheramento» – conclude l’amministrazione.

IL COMUNICATO INTEGRALE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIAZZA ARMERINA

In merito alle recenti dichiarazioni del gruppo consiliare del
PD riteniamo doveroso respingere con fermezza al mittente accuse calunniose, infondate e gravi.
I due consiglieri del PD ancora una volta, anziché avanzare proposte a favore della comunità preferiscono infangare il lavoro dell’amministrazione con illazioni infamanti e degne della peggiore politica.

Tutto ciò, nonostante l’annullamento di una revoca, sospetta nelle modalità e nelle tempistiche, e una fase di indagine e accertamenti tecnici in cui il Comune è, semmai, parte lesa e gli amministratori estranei ad ogni contestazione.

Per fare chiarezza, la sospensione dei lavori nasce in virtù di una nota del 12 gennaio 2025 della Prefettura di Enna a seguito di segnalazioni della presenza di ordigni bellici inesplosi nell’area di cantiere.
Tale documento – ufficiale e protocollato – è agli atti e viene qui allegato per opportuna conoscenza.

Solo successivamente, sono state comunicate
le richieste di sospensione dall’ente gestore.
Una cronologia dei fatti e degli atti chiara, trasparente e documentata che il PD conosce bene, ma che vilmente omette di dire solo al fine di screditare amministratori, semmai “responsabili” di avere dotato l’ente di uno strumento straordinario e necessario a cui mai nemmeno aveva pensato prima.
Incapaci di raccogliere il consenso con azioni propositive, per loro è meglio buttare fango.
Restiamo convinti della buona fede operata degli uffici, in grovigli burocratici su cui verrà fatta chiarezza.
Ribadiamo che comunque il Comune è parte lesa, e che gli amministratori sono estranei ad eventuali contestazioni.

Ciò a riprova della buona fede dell’operato degli stessi e come la politica dia gli indirizzi da attuare ai burocrati che devono agire nel rispetto delle normative.
Noi continuiamo a credere che gli uffici abbiano agito in buona fede e l’ANNULLAMENTO della revoca del piano di gestione lo attesta.

Ciò’ che amareggia realmente è il vergognoso modo di ricevere attacchi diffamatori solo per la vana gloria, indegna del ruolo che si rappresenta.
Proviamo vergogna per loro.

Non ci faremo intimidire da questo modo di fare e di agire degno della peggiore politica del “mascheramento”.

Il documento della Prefettura 

docpref

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