Piazza Armerina – Arrestato il neurologo Claudio Millia con l’accusa di concussione. Posto ai domiciliari.

Piazza Armerina – Arrestato il neurologo Claudio Millia con l’accusa di concussione. Posto ai domiciliari.

Scossa improvvisa per la comunità sanitaria e politica della provincia di Enna. Ieri si è appreso da fonti giornalistiche che il dottor Claudio Millia, neurologo di rilievo e figura pubblica di lungo corso, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione. La misura cautelare è stata eseguita dai Carabinieri del NAS di Catania, con il supporto dei militari della compagnia di Piazza Armerina, in base a quanto disposto dall’autorità giudiziaria.

Indagini in corso e massimo riserbo

L’inchiesta è affidata alla Procura della Repubblica di Enna, che mantiene il massimo riserbo sui dettagli dell’indagine. Da fonti investigative non emergerebbero, al momento, legami diretti tra le ipotesi di reato e il ruolo istituzionale ricoperto dal medico all’interno del Centro Diurno Alzheimer dell’ASP ennese, da lui diretto fino all’arresto.

Un volto noto tra medicina e politica

La notizia ha destato clamore non solo nell’ambiente sanitario, ma anche in quello politico. Millia  è stato anche protagonista della vita amministrativa e politica locale. Già consigliere provinciale, nel 2023 aveva ricevuto la nomina a commissario per la provincia di Enna del partito “Salvini Premier”, incarico da cui si è poi dimesso nel novembre successivo, lasciando il posto a Francesca Draià.

Effetto mediatico e attesa per gli sviluppi

L’arresto di una figura tanto conosciuta ha inevitabilmente acceso i riflettori su Piazza Armerina e sull’intera provincia di Enna. Il clamore mediatico – che si è propagato con rapidità – ha sollevato interrogativi e sollecitato prese di posizione nell’ambiente politico locale. Le accuse, pesanti e delicate, dovranno ora essere verificate nel corso delle indagini che si preannunciano complesse e articolate.

Un contesto ancora da chiarire

Al momento – e fino all’eventuale fase dibattimentale – vale il principio di presunzione di innocenza. Le autorità inquirenti continuano il proprio lavoro per far luce sui fatti e ricostruire le eventuali responsabilità, mentre la comunità locale – che ben conosceva il medico per la sua lunga carriera – osserva attonita gli sviluppi di una vicenda che potrebbe avere ulteriori sviluppi.

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