Carabinieri di Enna smascherano un raggiro ai danni di un’anziana: oro e denaro in cambio della falsa libertà del figlio

Non si ferma l’impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nella lotta contro le truffe agli anziani – un fenomeno subdolo e purtroppo ancora diffuso – spesso attuato con il cosiddetto “metodo dell’incidente” o del “falso maresciallo”. L’ultimo episodio risale a marzo scorso, quando un’anziana residente in un piccolo centro della provincia è stata indotta, con l’inganno, a consegnare denaro e oggetti in oro a un truffatore.
Ricostruzione dell’inganno: l’arresto
L’attività investigativa del Reparto Operativo di Enna, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato all’arresto – su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Enna – di un 26enne originario del catanese, ritenuto presunto responsabile del raggiro. L’uomo, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, aveva telefonato alla vittima fingendo un grave incidente causato dal figlio della donna, riferendo che quest’ultimo fosse stato arrestato e che solo un pagamento in contanti avrebbe potuto liberarlo.
Sotto pressione e in preda all’ansia, l’anziana ha consegnato tutto ciò che aveva a disposizione: diverse migliaia di euro in contanti – e monili preziosi – direttamente nelle mani del malvivente che, vestendo i panni del finto carabiniere, si era recato alla sua abitazione.
Le indagini e l’identificazione
Grazie a un paziente e accurato lavoro investigativo, che ha incluso l’analisi delle immagini di videosorveglianza, l’incrocio di dati delle banche in uso alle forze dell’ordine e l’esame del traffico telefonico, i veri carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del truffatore. Il giovane, una volta rintracciato, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
L’appello delle forze dell’ordine: massima attenzione
Le autorità ricordano che nessun appartenente alle forze dell’ordine chiederà mai denaro in cambio della libertà di una persona. In situazioni sospette – o in presenza di telefonate ambigue – è fondamentale contattare immediatamente il numero d’emergenza 112 e non cedere mai alla pressione. Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagine e l’indagato va considerato innocente fino a sentenza definitiva – come previsto dalla legge.