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Piazza Armerina – Riaprirà forse per la fine dell’anno il teatro Garibaldi. Turi Amore polemico: “persa un’altra stagione teatrale”

Piazza Armerina – Riaprirà forse per la fine dell’anno il teatro Garibaldi. Turi Amore polemico: “persa un’altra stagione teatrale”

Per il teatro Garibaldi, fiore all’occhiello del comune di Piazza Armerina, i tempi della riapertura al pubblico non sono affatto certi.  I lavori di ristrutturazione non si concluderanno così come previsto nel mese di marzo ma proseguiranno per sanare alcune criticità riscontrate dopo l’inizio dei lavori, avvenuto nel settembre dello scorso anno. Infiltrazioni di acqua dal soffitto, ma anche la scoperta di alcuni stucchi che la Soprintendenza di Enna ai Beni Culturali vuole valutare,  farà slittare il ritorno all’operatività del teatro alla fine dell’anno.

Dopo la chiusura forzata causata dalla pandemie e due stagioni teatrali perse, l’attore e produttore Turi Amore vede oggi sfumare gli incassi relativi alla terza stagione mentre Francesco Urzì, gestore del cinema che ha sede all’interno della struttura, dovrà rinunciare, ancora per un anno, a riaprire il botteghino. Piazzesi senza teatro e senza cinema per il terzo anno consecutivo, progetti scolastici e altre iniziative private ferme al palo.

«Si sarebbero potuto iniziare  i lavori di ristrutturazione nel maggio del 2022 – spiega Turi Amore – e lasciare alle compagnie teatrali nel frattempo la possibilità di recuperare almeno un stagione. L’amministrazione non ha tenuto conto delle nostre esigenze facendo una scelta affrettata». «Non potevamo fare diversamente – spiega l’assessore ai LL.PP. Cancaré – i tempi per l’inizio e fine lavori sono contingentati dal decreto di finanziamento. Ci siamo dovuti adeguare»

In realtà ci sarebbe la possibilità di mettere in sicurezza l’edificio che ospita il teatro e consentire il temporaneo svolgimento di manifestazioni ma questo comporterebbe una spesa di circa 28 mila euro a carico del comune e la necessità di ispezioni da parte dei Vigili del Fuoco e della Soprintendenza che di fatto potrebbero rendere difficoltosa l’apertura temporanea. Inoltre ulteriori “divagazioni” metterebbero a rischio anche la prossima stagiona teatrale.

 

 

 

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