Tensioni nel governo regionale, Schifani convoca il vertice di maggioranza

Dopo giorni di scontri e polemiche, il centrodestra siciliano si è ritrovato a Palazzo d’Orleans per un vertice di maggioranza convocato dal presidente della Regione, Renato Schifani. Sul tavolo, le tensioni emerse dopo il “giovedì nero” all’ARS, che ha visto la bocciatura di ben 17 articoli della finanziaria regionale, mettendo in luce le profonde fratture interne alla coalizione. L’episodio ha scatenato una vera e propria “caccia ai franchi tiratori”, con accuse e sospetti che rischiano di dividere in modo netto gli alleati.

La richiesta di fratelli d’italia e le ipotesi di rimpasto

La coalizione si presenta divisa: da un lato Fratelli d’Italia, gli Autonomisti e Sud chiama Nord; dall’altro Forza Italia, Lega e DC. Il vertice, atteso da giorni, ha l’obiettivo di ricucire lo strappo e trovare una soluzione per superare le difficoltà. Schifani ha lanciato un segnale di pace, sottolineando l’importanza dell’unità per la tenuta del governo regionale. Un messaggio che sembra voler rassicurare gli animi e riportare il dialogo al centro dell’azione politica.

Il commissario di Fratelli d’Italia, Luca Sbardella, si è presentato al tavolo del confronto con una proposta precisa: superare il voto segreto, modificando il regolamento d’aula. Una riforma che è stata discussa anche nelle legislature passate, ma che non ha mai trovato il consenso necessario per essere approvata. L’idea, tuttavia, rimane complessa da attuare, richiedendo una maggioranza qualificata. Sullo sfondo di questa tensione politica, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un rimpasto di giunta. La proposta sarebbe quella di sostituire gli assessori tecnici con figure interamente politiche, per dare un nuovo slancio all’azione di governo. I nomi più chiacchierati per un’eventuale sostituzione sono quelli di Alessandro Dagnino, assessore all’Economia, e Daniela Faraoni, assessore alla Salute, figure che sono state spesso oggetto di contestazioni anche da parte degli alleati.

Il vertice si presenta come un banco di prova cruciale per la stabilità del governo Schifani, con la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse anime della coalizione per poter affrontare le sfide che attendono la Sicilia. Il tempo stringe e le soluzioni devono arrivare in fretta.