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Piazza Armerina: dimmi come posteggi e ti dirò che cittadino sei.

Piazza Armerina: dimmi come posteggi e ti dirò che cittadino sei.

Noi piazzesi, a volte, ci consideriamo un’isola nell’isola. “Solo a Piazza possono accadere certe cose!”, “Siamo una razza a parte!”. Chi, nella propria vita, non ha sentito pronunciare queste frasi almeno una volta o le ha proferite, in modo sempre negativo, rivolte a un fatto accaduto nella nostra ridente Piazza Armerina?

Ma si sa, queste affermazioni nascono in contrapposizione al detto “Tutto il mondo è paese”, un modo di dire che trovo molto più adeguato a descrivere la realtà piazzese, nel bene e nel male. E tanto più si scava nei modi di fare e nelle abitudini dei piazzesi, tanto più si scopre che poi così unici non siamo.


Rimangono ovviamente delle peculiarità su cui non mi soffermo per motivi di spazio, ma, in generale, non esiste un valido motivo per definirci unici e irripetibili nei comportamenti.

La premessa è fatta per introdurvi a un momento di riflessione sulla qualità degli elementi che compongono una collettività, ovvero i cittadini. Una riflessione che può essere ampiamente applicata ovunque, nata dall’osservazione dei comportamenti che adottiamo quando con le nostre auto entriamo nel parcheggio di un supermercato. A Piazza Armerina esistono tre supermercati che godono di parcheggi privati, spazi all’interno dei quali più che il codice della strada dovrebbe valere il buon senso di chi li utilizza; e proprio da come vengono utilizzati dagli automobilisti, è possibile classificare, con molta ironia, i cittadini.

Partiamo da quelli che rispettano le regole e che parcheggiano all’interno degli stalli disegnati, seguono i percorsi suggeriti e non sono ossessionati dalla necessità di lasciare l’auto proprio davanti all’ingresso del supermercato. Sono la stragrande maggioranza. Così come a Piazza Armerina, la stragrande maggioranza dei cittadini rispetta quasi tutte le regole del buon vivere civile e rispetta gli altri. “Quasi tutte” perché, se tutti fossimo perfetti, Piazza Armerina di notte brillerebbe di luce propria, facendo concorrenza al Paradiso grazie alle innumerevoli aureole accese.

Poi ci sono gli individualisti, quelli che, arrivati al supermercato, hanno solo un’idea: parcheggiare il più vicino possibile all’entrata. Parcheggiano proprio a pochi metri dalla porta d’ingresso, noncuranti se la loro auto crea problemi alla circolazione. “Ma sì,” sembra che dicano mentre escono dall’abitacolo dell’auto, “che se ne frega. Tanto ci passano.” Questi sono i cittadini del “Chissenefrega”. Non hanno rispetto per gli altri ma, attenzione, pretendono il massimo rispetto delle regole. Sono i primi a gettare le cartacce in strada e i primi ad affermare che le città del nord sono molto più pulite. A Piazza Armerina sono un bel gruppetto ed è facile incontrarli al bar, dal barbiere, dalla parrucchiera o che passeggiano, mantenendo alta la tradizione dello struscio, in via Generale Cascino. Non sono poi così cattivi, ma vanno richiamati spesso alle loro responsabilità

Poi ci sono gli asociali. Arrivano al supermercato con l’idea che le regole valgono per gli altri ma non per loro, che possono parcheggiare fuori dagli stalli predisposti o occuparne due. Che possono usare il posto riservato agli scooter o parcheggiare nei posti riservati ai portatori di handicap. L’asociale è il peggiore dei cittadini perché in qualunque occasione ritiene di avere tutti i diritti e di essere esentato dai doveri. Non si fa scrupoli a buttare l’immondizia in strada senza alcuna regola, perché pensa che tanto qualcuno la raccoglierà. Questi individui producono danni e sono loro, con la loro presenza, a determinare il grado di inciviltà del nostro paese.

Ultima categoria di automobilisti/cittadini: i cretini. Questa è veramente una razza a parte. Spesso, ma non sempre, hanno i peggiori comportamenti, ma li mettono in atto senza malizia. Vanno compresi e aiutati, ma non bisogna esagerare nel dargli una mano. Non vorrei trovarmene qualcuno di loro a fare il sindaco di Piazza Armerina fra qualche anno.

Adesso avete un modo per classificare i concittadini in base al loro modo di parcheggiare l’auto. Naturalmente, non sono regole assolute e se al supermercato parcheggiate con cura la vostra auto all’interno dello stallo predisposto, ma la sera prima avete buttato la spazzatura dalla finestra al grido di “iamme ia”, non vi siete di certo comprati il Paradiso.

Nicola Lo Iacono per StartNews 

maggioinfesta3

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