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Al Garibaldi di Piazza Armerina il film “Un mondo a parte”: una commedia di valori e trasformazioni

Al Garibaldi di Piazza Armerina il film “Un mondo a parte”: una commedia di valori e trasformazioni

Dal 5 al 10 Aprile
UN MONDO A PARTE
Ore 19,00 – 21.30
Recensione
La scuola come cuore di una comunità nel cinema di Riccardo Milani

Riccardo Milani, con il suo ultimo lavoro “Un mondo a parte”, porta lo spettatore in un viaggio che è insieme geografico, sociale e emotivo, dalla periferia urbana di Roma all’Appennino abruzzese, dove un piccolo borgo montano si confronta con la sfida dell’isolamento e della sopravvivenza. Antonio Albanese, nei panni di un maestro elementare trasferitosi volontariamente in questa realtà disagiata, diventa lo specchio di una trasformazione che va oltre il personale, coinvolgendo l’intera comunità scolastica.

Da Roma all’Appennino: contrasti e incontri

Il film si apre con il trasferimento di Michele, il personaggio di Albanese, in un contesto radicalmente diverso da quello a cui era abituato. La periferia metropolitana lascia il posto a un ambiente montano, ostile ma affascinante, dove la natura incontaminata gioca un ruolo centrale. La commedia, già dalle prime battute, si dipana tra gli sforzi di Michele per adattarsi e gli incontri con gli abitanti del luogo, tra cui spicca la figura di Virginia Raffaele, vicepreside della scuola. La loro relazione, segnata da incomprensioni e scoperte, riflette le dinamiche più ampie del film: l’adattamento, la lotta contro l’abbandono e il valore della comunità.

La scuola al centro della comunità

Il cuore del film è la scuola, minacciata di chiusura a causa del numero insufficiente di alunni. Questo problema diventa lo spunto per esplorare temi di attualità come l’accoglienza di profughi, l’integrazione e il ruolo dell’educazione nella società. Milani, attraverso un intreccio che unisce commedia e dramma, mostra come la scuola possa diventare un punto di incontro e di rinnovamento per una comunità. L’arrivo di nuovi studenti, tra cui profughi dall’Ucraina, diventa simbolo di una possibile rinascita, non solo per la scuola ma per l’intero borgo.

Un confronto tra passato e presente

“Un mondo a parte” si inserisce in una lunga tradizione cinematografica dedicata alla scuola, ma lo fa con una freschezza e una sincerità che lo distinguono. Milani attinge alla sua esperienza e alle sue precedenti opere per riflettere sul significato dell’insegnamento e dell’apprendimento in un mondo in rapida trasformazione. Il film, pur affrontando temi complessi come la crisi demografica e le sfide dell’integrazione, mantiene un tono leggero e ottimista, fiducioso nella capacità di cambiamento e adattamento dell’individuo e della comunità.

La recensione non può che concludere sottolineando la bravura di Virginia Raffaele, che con la sua interpretazione aggiunge profondità e umanità al film. La sua performance, insieme a quella di Albanese, è centrale nel trasmettere il messaggio di speranza e di resistenza che “Un mondo a parte” vuole lasciare allo spettatore: la convinzione che, nonostante le difficoltà, la scuola e l’educazione restino fondamentali per costruire un futuro migliore.

Lucia Sansone per StartNews

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