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L’Esposizione a profumi durante il sonno: un potenziamento per la memoria?

L’Esposizione a profumi durante il sonno: un potenziamento per la memoria?

L’olfatto, l’unico senso direttamente collegato ai circuiti di memoria del cervello, potrebbe essere la chiave per migliorare le prestazioni cognitive. Questo è quanto emerge da una recente ricerca condotta dall’Università della California, Irvine, pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Neuroscience.

Gli scienziati hanno scoperto che l’esposizione a fragranze durante il sonno può rafforzare significativamente la connessione tra le aree neurologiche coinvolte nella memoria e nel processo decisionale. Questo risultato, sebbene possa sembrare sorprendente, ha una solida base scientifica: l’olfatto è l’unico senso che si collega direttamente ai circuiti di memoria del cervello, mentre gli altri sensi passano prima attraverso il talamo.

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La ricerca ha evidenziato un miglioramento del 226% nelle risposte cognitive di coloro che erano stati esposti alle fragranze rispetto al gruppo di controllo. Le scansioni cerebrali hanno rivelato un miglioramento significativo nel funzionamento del “fascicolo uncinato”, un’area del cervello che collega le aree deputate alla memoria e al pensiero, e che tende a deteriorarsi con l’invecchiamento e con la malattia di Alzheimer.

Questi risultati, sebbene ottenuti su un campione di persone sane, potrebbero avere importanti implicazioni per la prevenzione e il trattamento dei disturbi neurologici. Infatti, la perdita dell’olfatto è spesso correlata alla perdita di cellule cerebrali e si verifica in circa 70 disturbi neurologici e psichiatrici, suggerendo una forte connessione tra l’olfatto e la funzione neurologica.

L’esperimento rappresenta l’ultimo di una serie di studi che mettono in luce l’importanza dell’olfatto nella neuroplasticità del cervello. La nostra capacità di rilevare gli odori si deteriora prima che la nostra capacità cognitiva cominci a declinare, un fenomeno evidente nelle malattie neurodegenerative e negli anziani. Inoltre, la perdita dell’olfatto si traduce solitamente in una significativa perdita di materia grigia e bianca nel cervello umano.

In conclusione, l’arricchimento sensoriale attraverso l’olfatto potrebbe rappresentare una strategia promettente, poco costosa e poco impegnativa, per migliorare le funzioni cognitive e prevenire il declino cognitivo.

Luigi Schiavo per StartNews

 

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