Asp di Enna potenzia l’organico infermieristico con 48 nuove assunzioni a tempo determinato

Un significativo passo in avanti per rinvigorire il personale sanitario e innalzare il livello qualitativo dell’assistenza è stato concretizzato dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Enna. Attraverso la delibera n. 365/25, la Direzione Strategica ha sancito l’assegnazione di 48 incarichi a tempo determinato per la figura professionale di collaboratore infermieristico; questi incarichi sono stati conferiti ad altrettanti professionisti precedentemente selezionati tramite un avviso pubblico straordinario indetto dalla stessa ASP.

Distribuzione del nuovo personale nelle strutture sanitarie ennesi

I neoassunti infermieri saranno dislocati nelle diverse sedi operative individuate dalla Dottoressa Maria Rita Di Grigoli, dirigente delle Professioni Sanitarie – Area Infermieristica e Ostetrica, in sinergia con il Direttore Sanitario. L’atto di conferimento degli incarichi riveste carattere di immediata esecutività; ciò consentirà di colmare rapidamente le posizioni vacanti e assicurare un servizio sanitario sempre più performante e di elevata qualità.

Le dichiarazioni del Direttore Generale sull’importanza del rinforzo infermieristico

«Si rafforza l’organico degli infermieri – dichiara il Direttore Generale, Dott. Mario Zappia – con l’ingresso di un elevato numero di professionisti il cui profilo è di grande rilevanza per la qualità dell’assistenza sanitaria erogata presso le nostre strutture». Zappia sottolinea come «maggiore è il numero di infermieri, migliore è la capacità di fornire assistenza personalizzata e tempestiva ai pazienti»; un aspetto che non solo alleggerisce il carico di lavoro del personale già in servizio, ma permette anche una cura più scrupolosa e una gestione ottimale delle necessità dei pazienti. «Inoltre, un numero adeguato di infermieri può contribuire a ridurre i tempi di attesa e a migliorare l’esperienza complessiva dei pazienti all’interno delle strutture sanitarie – prosegue il Direttore Generale – investire nelle risorse umane in ambito infermieristico è, quindi, una strategia cruciale per elevare gli standard di cura e soddisfazione degli utenti». Così come si legge nel comunicato, l’ASP di Enna punta con decisione sul potenziamento del personale infermieristico; una mossa strategica per assicurare un’assistenza sanitaria sempre più vicina alle esigenze della comunità.

Piazza Armerina, approvata l’aggiudicazione definitiva dei lavori di sicurezza sismica per la Chiesa di San Lorenzo dei Teatini

Con Determinazione n. 702 del 17 marzo 2025, il Comune di Piazza Armerina ha formalmente concluso la procedura di affidamento dei lavori per la sicurezza sismica della Chiesa di San Lorenzo dei Teatini. Questo importante edificio di culto – vera perla storica nel cuore della città – sarà al centro di un intervento fondamentale, finanziato attraverso i fondi europei del Next Generation EU, nell’ambito del PNRR (Misura M1C3 – Investimento 2.4, Linea di azione n.1, “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, torri e campanili”).

Il finanziamento e le risorse impiegate

Il progetto, identificato con i codici CUP F36J22000170006 e CIG B4A6223324, ha ricevuto dal Ministero della Cultura un finanziamento complessivo di 375 mila euro, di cui circa 191 mila destinati ai lavori a base d’asta, 68 mila per oneri della sicurezza e ulteriori 116 mila a disposizione dell’Amministrazione per altre spese correlate. Grazie alla gara telematica, gestita dalla Centrale Unica di Committenza del Consorzio Tirreno Ecosviluppo 2000, si è raggiunta un’economia di gara superiore ai 52 mila euro.

Aggiudicazione definitiva e procedura negoziata

La procedura negoziata – ai sensi dell’art. 50 comma 1 lett. c del D.Lgs. 36/2023 – si è conclusa con l’aggiudicazione definitiva alla ditta Italcostruzioni Srls Unipersonale, con sede a Nicosia (EN), che ha offerto il ribasso più vantaggioso: il 24,910%. L’offerta economica netta proposta dall’impresa ammonta a 143.406,39 euro, cui vanno sommati gli oneri per la sicurezza (67.941,56 euro) e l’IVA al 10%, portando l’importo complessivo contrattuale a circa 232 mila euro.

La responsabilità tecnica del progetto

Il Responsabile del procedimento (RUP), nonché del IV Settore Opere Pubbliche, Pianificazione e Governo del Territorio, Ing. Mario Duminuco, ha curato personalmente le fasi tecnico-amministrative che hanno condotto a questa importante aggiudicazione. A seguito della verifica di congruità dell’offerta vincitrice, la Commissione ha formalizzato la graduatoria definitiva.

Un traguardo di grande rilievo per la città

L’Amministrazione comunale ha accolto con soddisfazione il risultato, sottolineando l’importanza della tutela e valorizzazione del patrimonio storico e religioso cittadino. «Questo intervento – fa sapere un portavoce – testimonia l’impegno del Comune nella salvaguardia del patrimonio storico-artistico e religioso, garantendo la sicurezza della Chiesa di San Lorenzo dei Teatini.

Piazza Armerina – Asilo nido Miriam Schillaci, approvati lavori per efficientamento energetico e sicurezza

La Giunta Comunale di Piazza Armerina ha approvato, tramite delibera numero 56 del 17 marzo 2025, un articolato progetto di riqualificazione energetica e funzionale dell’Asilo Nido Miriam Schillaci. L’importo complessivo dell’intervento è di 630 mila euro, finanziati attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021/2027, e punta – così come riportato dal comunicato stampa ufficiale del Comune – a rendere l’ambiente educativo più sicuro e confortevole.

Sicurezza antisismica e interventi strutturali

L’opera prevede interventi significativi di manutenzione straordinaria per il miglioramento sismico dell’edificio; saranno infatti effettuate rigorose verifiche strutturali secondo l’ordinanza P.C.M. n. 3274/2003 e successive modifiche. Lavori fondamentali, questi, che – insieme al rifacimento degli intonaci esterni e alla manutenzione mirata sui muri perimetrali – garantiranno una struttura solida e resistente nel tempo.

Efficientamento energetico e sostenibilità ambientale

Il progetto include inoltre l’installazione di un impianto fotovoltaico e la sostituzione degli infissi esistenti con altri più performanti dal punto di vista energetico. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre sensibilmente i consumi energetici della struttura, contribuendo alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi di gestione.

Miglioramento degli ambienti interni ed esterni

Particolare attenzione verrà dedicata anche agli spazi comuni: verranno ristrutturati i servizi igienici, sistemate le aree esterne per attività ricreative, e rifatti i pavimenti interni per migliorare la vivibilità quotidiana degli ambienti destinati ai piccoli ospiti.

Impegno amministrativo e prossimi passi

Il Responsabile del procedimento, l’ingegnere Mario Duminuco, guiderà le fasi successive dell’iter amministrativo e tecnico. La Giunta comunale, come sottolineato dall’Amministrazione, ha espresso soddisfazione per «un intervento cruciale che garantisce un ambiente più stimolante per i bambini e una maggiore efficienza energetica della struttura», un segnale importante – dunque – in termini di attenzione verso l’educazione e la qualità della vita urbana a Piazza Armerina.

Il Pd Enna incontra la Commissaria del Libero Consorzio.

Una delegazione del Partito Democratico di Enna ha incontrato la Commissaria del Libero Consorzio, dott.ssa Carmela Madonia, ottenendo importanti conferme per il territorio; l’incontro, che ha visto la partecipazione dell’onorevole Maria Stefania Marino, del segretario cittadino Giuseppe Seminara e del consigliere Marco Greco, ha posto l’accento su diverse questioni cruciali per la comunità ennese.

Luce verde per i lavori sulla Sp28 Panoramica

Il risultato più significativo dell’incontro è stato la notizia del definitivo via libera ai lavori di riqualificazione della SP28 Panoramica; un’arteria viaria di fondamentale importanza per il collegamento e lo sviluppo del territorio. «L’aver avuto ulteriore convalida dalla Commissaria della ex Provincia dell’avvio dei lavori nel 2026 riteniamo che sia una notizia straordinaria per Enna e per il suo Centro Storico» si legge nel comunicato diffuso dal PD Enna. Già nel maggio precedente, il partito aveva annunciato il reperimento dei fondi necessari, grazie a una proposta avanzata dagli onorevoli Marino e Venezia in collaborazione con l’assessorato alle infrastrutture e la protezione civile; un esempio, a detta del PD, di come il lavoro di squadra possa portare a risultati concreti. L’impegno del partito non si ferma qui, con la promessa di continuare a monitorare la situazione attraverso i propri rappresentanti fino alla completa restituzione della Panoramica alla cittadinanza.

Attenzione al Lago di Pergusa e alla viabilità provinciale

Altro tema centrale dell’incontro è stata la manutenzione ordinaria dei canaloni che confluiscono nel Lago di Pergusa; una questione annosa e di vitale importanza per la salvaguardia del  prezioso ecosistema e per la sicurezza delle infrastrutture circostanti. Il PD Enna ha sottolineato di essere intervenuto più volte negli anni su questa problematica, anche attraverso iniziative pubbliche, ribadendo come la manutenzione dei canaloni provinciali e comunali sia cruciale per la tenuta del lago e per la sicurezza degli abitanti della frazione di Pergusa. Non sono mancate rassicurazioni anche in merito alla situazione della viabilità provinciale, con particolare attenzione alla SP2. «Come Partito non possiamo che dirci soddisfatti e ringraziare la dott.ssa Madonia per le risposte, per la disponibilità e impegno profuso» conclude la nota del Partito Democratico ennese.

L’Istituto “Fratelli Testa” di Nicosia al centro di un progetto sull’importanza del “prendersi cura”

Un interessante progetto di educazione civica sta coinvolgendo gli studenti dell’Istituto D’Istruzione Superiore “Fratelli Testa” di Nicosia, sotto la guida del dirigente scolastico Giuseppe Chiavetta; l’iniziativa pone al centro della riflessione il tema cruciale del prendersi cura della persona attraverso i servizi sanitari e sociosanitari. Le classi quarte e quinte AFM, coordinate dalla Professoressa Maria Filippa La Porta, e le classi quarte e quinte LSU, guidate dalla Professoressa Patrizia Venuta, sono attivamente impegnate in questo percorso formativo.

Focus sullo sviluppo sostenibile e la resilienza delle comunità interne siciliane

La tematica generale del progetto si concentra su “Lo sviluppo sostenibile delle comunità resilienti nelle zone interne della Sicilia: i giovani possono invertire la rotta”; un argomento di stringente attualità che mira a responsabilizzare le nuove generazioni sul futuro del proprio territorio. Il programma si avvale della competenza della Dott.ssa Lidia Messina, assistente sociale con incarico di coordinamento Ospedale-Territorio per la zona nord dell’ASP di Enna, comprendente i distretti sanitari di Nicosia e Agira. L’iniziativa è condivisa e supportata dal Direttore del Distretto di Nicosia e Agira, Dott. Giuseppe Bonanno, e dal Dirigente dell’Ufficio del Servizio Sociale Aziendale, Dott. Paolo di Venti.

Il passaggio concettuale dalla “cura” al “prendersi cura”

«Il tema dello sviluppo sostenibile nelle zone interne della Sicilia, con un focus sui giovani che possono invertire la rotta, è di grande attualità e rilevanza – ed è questa la considerazione che ci ha spinto a inserirci con le nostre tematiche sociosanitarie», ha dichiarato Lidia Messina, sottolineando l’importanza di affrontare queste dinamiche con un approccio innovativo. La Dott.ssa Messina ha poi evidenziato come «il passaggio dalla cura al prendersi cura rappresenta una trasformazione significativa nel modo in cui i servizi socio-sanitari affrontano il benessere delle persone; questo cambio di paradigma non si limita al trattamento di problemi specifici, con un approccio assistenziale ma abbraccia una visione eco-sistemica dell’individuo, puntando a migliorare la qualità della vita e promuovere l’autodeterminazione».

Un approccio olistico al benessere e la lotta alla “solastalgia”

Il concetto di “prendersi cura” va oltre la semplice assistenza medica; implica un’attenzione globale alla persona, considerando i suoi bisogni materiali, di salute fisica, ma anche emotivi, psicologici e ambientali – un approccio olistico strettamente legato al miglioramento della qualità della vita. La Dott.ssa Messina ha inoltre posto l’accento su una problematica emergente legata allo spopolamento dei piccoli centri: «L’impoverimento determinato dallo stato di abbandono dei piccoli centri destinati a diventare paesi fantasma si sta ripercuotendo sullo stato d’animo di chi resta e ciò sta determinando una nuova patologia che gli specialisti della salute mentale chiamano solastalgia, una forma di depressione psichica causata dal sentimento di solitudine e di desolazione vissuto da chi vive nel proprio paese d’origine ma non lo riconosce più; per la cura di questa nuova patologia è indicata una terapia occupazionale basata proprio sul prendersi cura anche del proprio territorio».

Studenti “peer educators” per la diffusione dei contenuti appresi

Il programma si articola in tre fasi, culminando con l’individuazione di un gruppo di studenti che assumeranno il ruolo di “Peer educators” (educatori tra pari); questi giovani, durante un evento finale, avranno il compito di condividere con i loro coetanei i contenuti appresi nel corso del progetto formativo – un’iniziativa pensata per creare un effetto moltiplicatore nella sensibilizzazione e nella diffusione di queste importanti tematiche.

Aggressioni ai sanitari: l’ordine dei medici di Enna esprime perplessità su una richiesta di archiviazione

Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Enna è attraversato da un acceso dibattito in seguito alla richiesta di archiviazione per particolare tenuità del fatto (art. 131 bis cp) relativa alla vile aggressione fisica e verbale subita nel gennaio 2024 dall’allora primario del reparto di Medicina dell’Ospedale Umberto I di Enna, mentre era impegnato nello svolgimento delle sue delicate funzioni.

Le Perplessità dell’Ordine di fronte alla crescente violenza

Le conclusioni del Pubblico Ministero hanno destato non poca sorpresa e perplessità, soprattutto in un periodo storico in cui il legislatore, ben consapevole della recrudescenza degli episodi di violenza ai danni di medici e infermieri, ha ritenuto necessario inasprire le pene e stabilire la procedibilità d’ufficio per alcune specifiche fattispecie di reato, per le quali in precedenza era indispensabile la presentazione di una querela da parte della persona offesa; una contraddizione stridente che non sfugge all’attenzione dell’Ordine.

La voce del presidente: un messaggio di attenzione e sicurezza necessario

Il presidente dell’Ordine, dottore Renato Mancuso (nella foto), pur mantenendo un doveroso riserbo sulle valutazioni della Procura, ha voluto sottolineare un aspetto cruciale della vicenda: «Non entro nel merito delle valutazioni della Procura, ma in un momento di proliferazione di atti di aggressione è necessario infondere al personale sanitario da parte di tutte le istituzioni un chiaro messaggio di attenzione che possa contribuire alla necessaria serenità e sicurezza del Medico nello svolgimento del suo delicato compito assistenziale; l’Ordine continuerà a svolgere la propria parte». Le sue parole evidenziano la necessità impellente di un segnale forte e univoco da parte delle istituzioni, un segnale che possa restituire ai professionisti sanitari quel senso di sicurezza indispensabile per esercitare al meglio la propria missione.

Il resoconto dell’aggressione: un atto inqualificabile

L’episodio increscioso risale al gennaio del 2024, quando il primario di Medicina generale del nosocomio ennese fu brutalmente aggredito all’interno del suo reparto, vittima di calci e pugni sferrati dal figlio di una paziente; la miccia che innescò la furia dell’uomo fu il fermo rifiuto del medico di acconsentire alla sua richiesta di portare una pizza alla madre, una decisione motivata dalle precarie condizioni cliniche della donna; un “no” che scatenò una reazione inaudita e violenta; sul luogo dell’aggressione intervennero prontamente i carabinieri, che, dopo aver identificato il responsabile, procedettero con la formale denuncia all’autorità giudiziaria.

Ristorazione in affanno: Il nuovo codice della strada mette a dura prova i locali

Quattro ristoratori su dieci nella zona di Enna hanno tristemente constatato un calo significativo della clientela, un fenomeno direttamente collegato all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada; questa preoccupante tendenza è emersa da un’indagine scrupolosa condotta tra gli avventori dei locali aderenti alla CNA.

La preoccupazione dei ristoratori ennesi

Tommaso Scavuzzo, presidente dei Ristoratori CNA Enna, ha espresso con marcata inquietudine la situazione: «Abbiamo notato una pericolosa flessione dopo l’entrata in vigore del nuovo codice della strada – è calato enormemente il consumo di vino nei ristoranti e quello che abbiamo notato inesorabilmente che a fronte dell’inserimento del Ddl Salvini la gente ha diradato la frequenza al ristorante; ecco perché abbiamo deciso di lanciare questo sondaggio i cui dati non sono certo confortanti per il settore e testimoniano le nostre preoccupazioni». L’eco delle nuove normative sembra aver generato una ventata di incertezza, modificando le abitudini dei consumatori.

Un’indagine rivelatrice: meno uscite e consumi ridotti

L’analisi, che ha coinvolto ben 200 persone, ha tristemente confermato i timori serpeggianti tra gli operatori del settore; un considerevole 40% degli intervistati ha ammesso di aver drasticamente ridotto la frequenza delle proprie serate al ristorante; tra questi, un non trascurabile 20% ha addirittura parlato di una diminuzione significativa, un chiaro segnale dell’impatto tangibile sulle consuete abitudini conviviali. A questo scenario si aggiunge una contrazione dei consumi all’interno dei locali stessi; solo una minoranza, il 35% dei clienti, continua a ordinare bevande alcoliche con la stessa disinvoltura di un tempo; tra coloro che hanno rivisto le proprie abitudini, un preoccupante 18% ha dichiarato di aver completamente bandito l’alcol dalle proprie cene e pranzi fuori casa.

L’ombra del Ddl Salvini e la paura irrazionale

«Il Ddl Salvini sta seriamente minando la tenuta delle imprese della ristorazione italiana – ha ribadito con accento grave Tommaso Scavuzzo – Tra i clienti aleggia una sensazione di paura che condiziona fortemente oltre che la frequenza delle uscite per cenare o pranzare al ristorante ma anche il consumo di bevande alcoliche demonizzate da questo Ddl; il problema non è l’alcool ma il consumo esagerato e smisurato; bere responsabilmente è uno slogan che va ben oltre il decreto Salvini e al quale tutti guardiamo, clienti e ristoratori». Una sorta di psicosi collettiva sembra aver contagiato l’utenza, alimentata, forse, da timori a volte eccessivi. I dati del 2024, infatti, rivelano che già quasi un decimo della popolazione non consumava alcolici al ristorante; se si aggiungono coloro che si limitavano a un solo bicchiere di vino, emerge un quadro in cui una fetta consistente della clientela non avrebbe, di fatto, incontrato ostacoli con i nuovi limiti imposti dal Codice della Strada; ciononostante, un significativo 30% ha comunque preferito diradare le proprie uscite. Tra le cause principali di questa reticenza spiccano l’intensificarsi dei controlli e la severità delle sanzioni, ma l’elemento che sembra incutere maggiore timore è la nebulosità che avvolge l’esito del test alcolemico; molti intervistati hanno confidato la propria apprensione riguardo al rischio di risultare positivi anche a distanza di ore dall’assunzione di una modesta quantità di alcolici; a fomentare questo timore concorrono le diffuse notizie sull’interferenza di alcuni farmaci sui test, la possibilità che l’etilometro possa rilevare tracce di sostanze assunte nei giorni precedenti e il persistente dibattito sull’effettiva precisione degli strumenti di misurazione.

Proposte per un ritorno alla normalità: etilometri affidabili e taxi agevolati

Per tentare di arginare questa preoccupante deriva, si fanno strada alcune proposte concrete; una di queste riguarda la capillare diffusione di etilometri certificati all’interno dei ristoranti; sebbene molti abbiano optato per l’acquisto di dispositivi personali, le recensioni online spesso sollevano dubbi sulla loro costante affidabilità; in assenza di un riferimento certo e inequivocabile sul proprio tasso alcolemico, molti clienti preferiscono cautelarsi evitando del tutto il rischio. Parallelamente, riscuote un crescente favore l’idea di implementare un servizio taxi a tariffe accessibili, una soluzione che consentirebbe di coniugare il piacere di una cena fuori con la sicurezza di un rientro a casa senza patemi; ben due terzi degli intervistati ritengono che una simile iniziativa rappresenterebbe la panacea per preservare il proprio stile di vita, la socialità e, soprattutto, la vitalità del settore della ristorazione; allo stato attuale, le alternative offerte dal trasporto pubblico e dai taxi locali non si rivelano sufficientemente convenienti, e alcuni ristoratori stanno timidamente cercando di organizzarsi in autonomia per offrire ai propri clienti un’opzione di rientro sicura; tuttavia, affinché questa soluzione possa dispiegare appieno i propri effetti benefici, si renderebbe necessario un intervento strutturale da parte delle istituzioni locali, volto a sostenere e incentivare tali servizi.

L’appello dei ristoratori

«Mi auguro che il governo intervenga su questo settore, aggiustando il tiro, pena, nel giro di pochi mesi, la chiusura di moltissime attività ristorative che soccomberanno sotto la stretta di questo codice della strada, presentato come una panacea ma che di fatto non ha certo ridotto gli incidenti stradali ma ha solo danneggiato noi esercenti». Questo l’accorato appello lanciato dal presidente Scavuzzo, un grido d’allarme che fotografa una situazione critica e che necessita di risposte rapide e concrete per evitare un tracollo dalle conseguenze nefaste per l’intero tessuto economico locale.

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