Polizia di Stato: operazione in tutta Italia contro la criminalità giovanile

Dal 22 agosto al 12 settembre, la Polizia di Stato ha condotto una vasta operazione ad alto impatto per contrastare la criminalità giovanile. L’attività, coordinata dal Servizio Centrale Operativo con il supporto delle Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine e degli uffici territoriali, ha preso di mira minorenni e giovani appena maggiorenni coinvolti in reati contro la persona, il patrimonio, in materia di stupefacenti e armi, oltre a episodi di discriminazione e odio.

I numeri dell’operazione

I risultati parlano chiaro: 62.822 persone identificate, di cui 10.605 minorenni, soprattutto in aree di spaccio, luoghi della “movida”, centri commerciali e stabilimenti balneari; 283 maggiorenni e 22 minorenni arrestati per vari reati; 81 adulti e 6 minori destinatari di ordinanze cautelari. Oltre 1.100 maggiorenni e 180 minorenni sono stati denunciati a piede libero. Sono stati controllati 829 immobili, tra cui 58 strutture di accoglienza per minori stranieri, 136 sale giochi e 464 esercizi commerciali.

Droga, armi e oggetti pericolosi sequestrati

L’operazione ha portato al sequestro di 19 chili di cocaina, 79 di cannabinoidi e un chilo di eroina, insieme ad altre sostanze sintetiche come shaboo, ecstasy e MDMA. Recuperate anche 36 pistole, 2 fucili, 89 coltelli e numerosi oggetti atti ad offendere, tra cui katane, mazze da baseball, taser e persino un tirapugni in metallo. Le forze dell’ordine hanno inoltre sequestrato gioielli, cellulari e documenti rubati o contraffatti, oltre a un falso tesserino della Guardia di Finanza.

Il monitoraggio del web

Fondamentale è stata anche l’attività di controllo online: 1.300 profili social sono stati monitorati, di cui 5 individuati come pericolosi perché inneggianti all’odio, alla violenza e all’uso delle armi. I contenuti saranno segnalati all’Autorità giudiziaria per l’eventuale oscuramento.

Il fenomeno “maranza”

Tra i giovani coinvolti figurano anche soggetti appartenenti ai cosiddetti gruppi “maranza”, segnalati in più contesti per comportamenti violenti e intimidatori. L’azione delle forze dell’ordine vuole così lanciare un messaggio chiaro: lo Stato è presente e pronto a contrastare con decisione fenomeni che minacciano la sicurezza delle comunità.

Calendario della Polizia 2026, al via la campagna: l’umanità dietro la divisa.Gli scatti del collettivo “Ricordi stampati” sosterranno i progetti di Unicef e il Piano Marco Valerio

Un volto, un dettaglio, un’emozione che travalica l’uniforme. Torna anche quest’anno, puntuale e atteso, l’appuntamento con il Calendario della Polizia di Stato, che per l’edizione 2026 si affida all’obiettivo sensibile e profondo di un collettivo d’eccezione: “Ricordi stampati”, guidato dai fotografi Settimio Benedusi e Guido Stazzoni. Un progetto che sceglie di raccontare, prima ancora del ruolo, la persona; un viaggio per immagini che mette a nudo l’umanità di chi, ogni giorno, indossa una divisa al servizio del cittadino.

Obiettivo sull’anima: gli scatti d’autore

Non semplici fotografie, ma veri e propri ritratti d’autore. Le dodici tavole del 2026 sono un omaggio alle donne e agli uomini della Polizia, colti in momenti che ne rivelano la sostanza umana. I dettagli dei volti, le espressioni, le piccole imperfezioni diventano il cuore di una narrazione visiva che celebra il coraggio, certo, ma anche la fragilità, la dedizione e la passione che animano il lavoro quotidiano degli agenti. Benedusi e Stazzoni hanno puntato i loro obiettivi non sulla spettacolarità dell’azione, ma sull’intensità di uno sguardo, consegnandoci un’opera di grande valore artistico e sociale.

Come assicurarsi una copia: una guida passo passo

Avere il Calendario della Polizia 2026 è semplice, basta seguire poche, chiare istruzioni. È già possibile prenotare la propria copia – da parete al costo di 8 euro o da tavolo a 6 euro – effettuando un versamento. Si può scegliere tra un bonifico bancario sull’IBAN IT33I0306909606100000402776 o un versamento sul conto corrente postale numero 745000, entrambi intestati al “Comitato italiano per l’UNICEF”. Un dettaglio fondamentale: nella causale va specificato chiaramente “Calendario della Polizia di Stato 2026”. Una volta completata l’operazione, sarà sufficiente presentare la ricevuta del pagamento all’Ufficio relazioni con il pubblico della Questura di riferimento per ritirare il calendario.

Un gesto che vale doppio: il cuore della solidarietà

Anche per il 2026, l’iniziativa si conferma un ponte di solidarietà. Il ricavato delle vendite, infatti, andrà a sostenere due cause importantissime. Una parte dei fondi sarà devoluta al Piano “Marco Valerio”, un fondo di assistenza della Polizia di Stato pensato per dare un aiuto concreto alle famiglie dei poliziotti con figli affetti da gravi patologie. L’altra metà finanzierà il progetto “Zambia” del Comitato italiano per l’UNICEF. Un’iniziativa vitale che mira a garantire l’accesso all’acqua potabile – un diritto umano fondamentale – ai bambini e alle comunità più povere del paese africano. Acquistare il calendario, insomma, non è solo un modo per apprezzare un bel prodotto editoriale, ma un gesto concreto che fa la differenza.

Online il nuovo portale 112.gov.it: il sito ufficiale del Numero Unico di Emergenza

È attivo da sabato il nuovo sito 112.gov.it, il portale informativo multilingue dedicato al Numero Unico di Emergenza europeo 1 1 2. L’iniziativa – sviluppata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e finanziata con fondi dell’Unione europea attraverso il programma Next Generation EU – rappresenta una tappa importante nella diffusione della cultura dell’emergenza e nell’accesso ai soccorsi in maniera semplice, veloce e inclusiva.

Un tributo al 21 giugno 2010 e alla prima Centrale CUR

La messa online del nuovo sito non è casuale: il 21 giugno 2010, infatti, fu attivata a Varese, in Lombardia, la prima Centrale Unica di Risposta (CUR) dell’1 1 2 in Italia. Da allora il servizio si è esteso su gran parte del territorio nazionale, diventando sempre più efficiente – e adesso anche più accessibile grazie a questo nuovo strumento digitale.

Contenuti chiari, funzionalità immediate

Il portale si presenta con una veste grafica semplice e intuitiva. All’interno è possibile trovare informazioni su:
– copertura e funzionamento del servizio;
– modalità di utilizzo corretto del 1 1 2;
– accessibilità per categorie fragili o con disabilità.

Ampio spazio viene dedicato al ruolo delle Centrali Uniche di Risposta e alla descrizione delle fasi in cui un’emergenza viene presa in carico e smistata agli enti competenti: Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia Costiera o servizi sanitari.

Emergenze comuni e dati aggiornati

Tra le novità più interessanti del sito spicca la sezione “Emergenze più comuni”, dove gli utenti trovano schede pratiche con consigli utili per affrontare le prime fasi di una criticità – in attesa dei soccorsi. È stata inoltre introdotta una sezione informativa dedicata ai dati trimestrali: il numero di chiamate ricevute, quelle inoltrate agli enti operativi e quelle filtrate perché ritenute non urgenti – una forma di trasparenza che migliora la fiducia nel sistema.

Accesso diretto ai servizi: 112Sordi e Where are U

Il sito integra anche un link interattivo al servizio 112Sordi, attivo su tutto il territorio nazionale e gestito dalla Regione Piemonte. Il supporto permette a persone sorde di accedere all’aiuto in modo diretto e personalizzato. Altro punto di forza è l’integrazione con l’applicazione “Where are U”, realizzata dalla Regione Lombardia. Disponibile gratuitamente per Android e iOS, consente l’invio della posizione GPS durante l’emergenza e l’utilizzo di comunicazioni “mute” o testuali – una funzione decisiva in situazioni in cui parlare è impossibile o pericoloso.


È attivo da oggi il nuovo sito 112.gov.it, il portale informativo multilingue dedicato al Numero Unico di Emergenza…
#StartNews #fateviunopinionenonunidea #notizie #sicurezza #112


Il Ministero dell’Interno lancia il nuovo sito 112.gov.it, portale informativo sul Numero Unico di Emergenza europeo. Un’interfaccia intuitiva, sezioni dedicate alle emergenze e accessi ai servizi digitali rendono più semplice e veloce la richiesta di soccorso.

In piazza di Siena l’Arma dei Carabinieri celebra il 211° annuale della sua fondazione

In una serata dal sapore antico e solenne, nel cuore di Villa Borghese, l’Arma dei Carabinieri ha radunato i suoi Reggimenti per onorare il 211° anniversario della fondazione; alla cerimonia – tornata nella suggestiva cornice di Piazza di Siena dopo un decennio – hanno preso parte il ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, e il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo. Oltre a loro, numerosissime autorità parlamentari, rappresentanti del governo, esponenti delle magistrature, autorità civili, religiose e militari, nonché delegazioni straniere legate all’Arma. La data del 5 giugno richiama la storia: proprio in quel giorno del 1920 la Bandiera dell’Arma riceveva la sua prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per il coraggio dimostrato durante la Prima Guerra Mondiale.

Consegna delle onorificenze

Il fulcro dell’evento è stato il conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri per l’impegno nella tutela dei minori; l’istituzione è, sin dalla sua nascita, votata alla difesa dei cittadini più vulnerabili e ha dato prova di instancabile dedizione per la salvaguardia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. «L’Arma dei Carabinieri, istituzione da sempre votata alla difesa dei cittadini, soprattutto dei più vulnerabili, ha dato prova di straordinaria dedizione ed eroico slancio nella tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza», si legge nella motivazione ufficiale che sottolinea il ruolo delle Stazioni Carabinieri nel contrasto alla dispersione scolastica, nel prevenire abusi, bullismo e sfruttamento, nonché nelle attività di prevenzione nelle scuole, diffondendo la cultura della legalità e del rispetto.

Onorificenze individuali e momenti di eroismo

Successivamente, sono state premiate le eccezionali azioni di singoli militari: la Medaglia d’Oro al Valor Civile è andata alla Car. Noemi Schiraldi (ora Maresciallo) per aver affrontato – disarmata e con coraggio – un uomo armato di coltello che stava per compiere un gesto estremo; la cerimonia ha poi ricordato con l’Argento al Valor Civile l’App. Sc. Stefano Sanna, ferito mentre difendeva un medico e disarmava un aggressore, e il Maresciallo Pierluigi Tusiano (ora Maresciallo Ordinario), che ha sfidato il pericolo per estrarre anziane disabili da un’abitazione in fiamme. Anche due Medaglie d’Argento per altrettanti gesti di altruismo e quattro Bronzi al Valor Civile sono stati conferiti a militari che, con abnegazione, hanno sventato rapine, scongiurato tragedie e garantito la sicurezza delle comunità.

Momenti storici e finali

Al termine delle premiazioni, i reparti hanno lasciato spazio allo sfilamento dei cavalli murgesi con carrozze, seguito dallo storico Carosello Equestre del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo – evocazione della “Carica di Pastrengo” del 1848 – che ha catturato lo sguardo dei presenti con un susseguirsi di figure in perfetta armonia. L’atmosfera si è carica di emozione quando le bandiere, avvolte dal tramonto romano, hanno salutato il pubblico; infine, gli onori al massimo vertice dell’Arma hanno chiuso una serata in cui passato e presente si sono stretti in un unico abbraccio. –Un rito che testimonia la continuità di un’istituzione che mette la vita al servizio del cittadino–, ha commentato un veterano presente sugli spalti.

\

\

Il 25 aprile: un giorno da ricordare, un valore da difendere

Ogni anno, il 25 aprile rappresenta per l’Italia un’occasione fondamentale di memoria, riflessione e orgoglio nazionale. Questa data celebra la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista, un evento che segna la fine di una delle pagine più oscure della storia italiana e l’inizio di una nuova epoca di democrazia e libertà.

Era il 25 aprile del 1945 quando il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale, invitando tutti i cittadini italiani ad opporsi con forza agli occupanti tedeschi e alle milizie fasciste. Quel giorno sancì simbolicamente la riconquista della libertà e pose le basi per la nascita della Repubblica Italiana.

Ricordare il 25 aprile significa onorare il sacrificio di migliaia di uomini e donne che, con coraggio e determinazione, scelsero di rischiare la vita per restituire dignità e libertà al proprio paese. È anche l’occasione per ribadire l’importanza dei valori democratici, della solidarietà e dell’antifascismo.

In tempi in cui questi valori sembrano spesso minacciati o messi in discussione, ricordare il 25 aprile diventa un atto necessario per le nuove generazioni, affinché conoscano, comprendano e difendano attivamente i principi di libertà, uguaglianza e giustizia sociale.

Celebrare questa giornata vuol dire anche riflettere sull’attualità, affinché ogni cittadino rinnovi il proprio impegno per preservare la democrazia e l’inclusione, respingendo ogni forma di discriminazione e autoritarismo.

Perché ricordare non è solo un dovere storico; è soprattutto un impegno morale e civile da rinnovare quotidianamente.

L’addio a Francesco: un ponte tra fedi, culture e umanità

La notizia ha scosso il mondo intero: Papa Francesco è venuto a mancare, lasciando un vuoto incolmabile non solo nella comunità cattolica, ma anche tra coloro che, pur non condividendo la sua fede, ne ammiravano l’operato e la profonda umanità. La sua figura, infatti, ha saputo trascendere i confini religiosi, diventando un simbolo di speranza e di dialogo per milioni di persone.

Un pontificato all’insegna del dialogo e dell’inclusione

Fin dal suo insediamento, Francesco si è distinto per un approccio aperto e inclusivo, teso a costruire ponti tra le diverse fedi e culture. Il suo impegno per la pace, la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente lo ha reso un punto di riferimento per credenti e non credenti. Un leader capace di parlare al cuore dell’umanità. Le sue parole, spesso semplici e dirette, hanno saputo toccare le corde più profonde dell’animo umano, invitando alla riflessione e all’azione.

Un’eredità di amore e compassione

«La sua eredità è un invito costante all’amore e alla compassione, un esempio luminoso di come la fede possa tradursi in azioni concrete a servizio del prossimo». Questo è il commento di molti leader mondiali e di persone comuni. Un coro unanime che riconosce in Francesco un uomo di straordinaria umanità, capace di incarnare i valori più alti del Vangelo anche al di là della simbologia cristiana. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo messaggio di speranza e di fratellanza continuerà a risuonare nel cuore di chi lo ha amato e seguito.

Oltre i confini della fede

La sua capacità di dialogare con il mondo laico, di affrontare temi scottanti come la povertà, l’immigrazione e il cambiamento climatico, lo ha reso una figura di riferimento anche per chi non condivideva la sua fede. Francesco ha saputo parlare il linguaggio dell’umanità, un linguaggio universale che non conosce barriere. La sua scomparsa rappresenta una perdita per tutti coloro che credono in un mondo più giusto e fraterno; un mondo in cui l’amore e la compassione possano vincere sull’odio, sull’indifferenza e sull’ignoranza

PAPA FRANCESCO A PIAZZA ARMERINA

papafrancesco piazza

startpapa

 

 

Camminare l’Italia: a Venezia gli stati generali del turismo outdoor

Gli Stati Generali del turismo outdoor si sono svolti a Venezia, una cornice che ha unito la ricchezza storica e culturale della città alla sfida della sostenibilità. Totò Trumino, fondatore del Cammino di San Giacomo in Sicilia, ha sottolineato l’importanza di questa scelta, descrivendo Venezia come luogo ideale per affrontare temi legati a un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente.

Focus su inclusione e valorizzazione territoriale

L’evento ha affrontato argomenti cruciali per il turismo all’aperto, tra cui la gestione sostenibile degli itinerari escursionistici e l’inclusione delle persone con disabilità. Promuovere un turismo accessibile e rispettoso delle comunità locali è stato il filo conduttore delle discussioni, con l’obiettivo di incentivare un approccio lento e consapevole alla scoperta delle bellezze naturali e culturali dell’Italia.

Sinergia tra cammini e sentieri cai

Un punto chiave degli Stati Generali è stato il rafforzamento della collaborazione tra i Cammini e i Sentieri CAI. Totò Trumino ha evidenziato come queste realtà, rappresentanti di un immenso patrimonio italiano, possano lavorare insieme per promuovere il territorio e sviluppare un turismo sostenibile. L’esperienza del Cammino di San Giacomo in Sicilia e del coordinamento “Cammini & Sentieri di Sicilia” è stata portata come esempio concreto di successo.

Italia aderisce all’operazione “Safe Holyday” promossa dal Roadpol

Nell’ambito della cooperazione internazionale promossa dal ROADPOL – European Roads Policing Network – l’Italia parteciperà all’operazione “SAFE HOLIDAY”. Questa iniziativa è finalizzata al controllo delle condizioni di sicurezza degli autoveicoli e dei veicoli a due ruote che circoleranno sul territorio nazionale durante il periodo estivo.

Intensificazione dei controlli durante i periodi di maggiore traffico

L’operazione si svolgerà nei periodi caratterizzati da un intenso traffico veicolare di turisti italiani e stranieri lungo le principali arterie nazionali. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza stradale attraverso controlli mirati.

La rete di cooperazione ROADPOL

ROADPOL è una rete di cooperazione tra le Polizie Stradali europee, nata sotto l’egida dell’Unione Europea. Tutti i Paesi Membri, tranne la Grecia e la Slovacchia, aderiscono a questa organizzazione, insieme alla Svizzera, la Serbia, la Turchia e, in qualità di osservatore, la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati Arabi Uniti).

Obiettivi della cooperazione

L’organizzazione ROADPOL sviluppa una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee con l’obiettivo di ridurre il numero di vittime e incidenti stradali, in adesione al Piano d’Azione Europeo 2021-2030. Le attività si sviluppano attraverso operazioni internazionali congiunte e campagne tematiche in tutto il continente.

Obiettivi della campagna “SAFE HOLIDAY”

Lo scopo della campagna “SAFE HOLIDAY” è intensificare i controlli relativi alle condizioni dei veicoli, la sistemazione del carico, le inefficienze tecniche, la regolarità dei documenti del conducente e del veicolo, e l’uso dei sistemi di ritenuta, anche per i minori. Questa iniziativa mira a sviluppare la consapevolezza che tutte le Forze di Polizia Stradale dell’Unione Europea stanno operando con modalità omogenee e obiettivi comuni.

Piani operativi della Polizia Stradale italiana

La Polizia Stradale italiana ha predisposto, per tutto il periodo in questione, mirati controlli su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle arterie autostradali e alle principali vie di comunicazione caratterizzate da intenso traffico veicolare di turisti italiani e stranieri.

#senontiportononparto: la nuova campagna della Polizia di Stato contro l’abbandono degli animali

L’iniziativa della Polizia di Stato

La Polizia di Stato ha lanciato una nuova campagna contro l’abbandono degli animali con lo slogan #senontiportononparto. Lo spot, diffuso sui canali social ufficiali e sul sito istituzionale, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno particolarmente diffuso durante la stagione estiva, quando molte persone partono per le vacanze.

L’aumento dei casi durante l’estate

Il fenomeno dell’abbandono degli animali registra un preoccupante incremento proprio nei mesi estivi. Le partenze per le vacanze spesso diventano un pretesto per abbandonare i propri animali domestici, lasciandoli in balia del destino. La Polizia di Stato, attraverso questa campagna, intende contrastare questa pratica crudele e illegale, invitando i cittadini a non abbandonare gli animali, ma a portarli con sé.

Un gesto d’amore e responsabilità

La campagna sottolinea come sia sufficiente un semplice gesto d’amore per evitare l’abbandono: portare gli animali con sé. Inoltre, viene ricordato che chiunque assista a un abbandono può e deve segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine chiamando i numeri d’emergenza.

Con il messaggio chiaro e diretto “Basta veramente poco: non partire senza di loro #senontiportononparto“, la Polizia di Stato spera di ridurre significativamente i casi di abbandono degli animali, promuovendo una cultura di maggiore responsabilità e amore verso i nostri amici a quattro zampe.

Lino Banfi con i Carabinieri per un campagna di prevenzione sulle truffe agli anziani. Lo Spot.

L’Arma dei Carabinieri ha dato il via oggi a una nuova campagna di prevenzione contro le truffe ai danni degli anziani. L’iniziativa prevede una serie di attività mirate a sensibilizzare e informare la popolazione anziana sui rischi e le strategie per difendersi dai tentativi di truffa.

Un video ad alto impatto con Lino Banfi

Uno degli elementi chiave della campagna è la realizzazione e diffusione di un video, ad alto impatto emotivo, che vede la partecipazione dell’attore Lino Banfi. Questo video sarà trasmesso sulle reti televisive Rai e condiviso sulle piattaforme social dell’Arma dei Carabinieri, garantendo una vasta copertura mediatica e raggiungendo un pubblico ampio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli anziani attraverso un linguaggio semplice e diretto, utilizzando la popolarità e la simpatia di Banfi per veicolare un messaggio di allerta e prevenzione.

Materiale informativo a disposizione della comunità

Oltre al video, la campagna prevede la diffusione di una locandina che sarà affissa nelle caserme, nelle parrocchie e in tutti i luoghi di aggregazione e ritrovo degli anziani. La locandina, insieme a un opuscolo informativo, fornirà consigli pratici su come riconoscere e difendersi dalle truffe. Gli opuscoli saranno distribuiti capillarmente, raggiungendo le persone direttamente nei luoghi che frequentano abitualmente.

Incontri formativi per una maggiore consapevolezza

L’opera di sensibilizzazione non si fermerà alla sola distribuzione di materiale informativo. A livello locale, saranno organizzati nuovi incontri formativi presso i principali centri di aggregazione, come parrocchie e strutture assistenziali e ricreative per anziani. Questi incontri, tenuti dai Carabinieri, offriranno un’occasione per approfondire il tema delle truffe e discutere delle esperienze personali degli anziani, creando un dialogo diretto e costruttivo.

Un impegno continuo per la sicurezza

L’iniziativa dell’Arma dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le truffe ai danni degli anziani, un fenomeno purtroppo in crescita. La campagna di sensibilizzazione mira non solo a informare, ma anche a rafforzare il senso di sicurezza e la fiducia degli anziani nelle istituzioni. Grazie a queste iniziative, si spera di ridurre significativamente il numero di truffe e di migliorare la qualità della vita degli anziani, rendendoli più consapevoli e preparati ad affrontare eventuali tentativi di inganno.

Fsp Polizia: non esistono giustificazioni per chi delinque

L’ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell’ordine ieri alla Sapienza non ammette alcun tipo di polemica o dibattito: non c’è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere. Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati. La folla è un pericolo se viola le regole della sicurezza, non impugnare un’arma – e ci mancherebbe pure! – non vuol dire poter fare qualsiasi cosa senza alcun limite. Vogliamo una legge che imponga una distanza minima fra i manifestanti e gli operatori in servizio d’ordine”. Così Valter Mazzetti, segretario generale FSP Polizia di Stato, dopo gli scontri avvenuti ieri alla Sapienza dove centinaia di manifestanti pro-Palestina hanno tentato di forzare il cordone della Polizia. “Non è più possibile rimanere a guardare questi scempi continui contro i colleghi che fanno ordine pubblico – incalza Mazzetti -. E’ ora di prendere seri provvedimenti. Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere. Ci aspettiamo punizioni più certe e severe per chi li aggredisce, e chiediamo a gran voce che si codifichi l’obbligo di mantenere la distanza dagli appartenenti alle Forze dell’ordine”.

Addio a Silvio Berlusconi, l’ex premier che ha segnato la storia d’Italia

É morto Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, é deceduto  oggi a Milano all’età di 86 anni al San Raffaele, dove era ricoverato da venerdì per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, già compromesse da una leucemia cronica e da vari problemi cardiovascolari e respiratori.

La notizia della sua morte ha scosso il mondo politico, economico e culturale italiano, che ha espresso cordoglio e riconoscenza per la figura di Berlusconi, uno dei protagonisti, nel bene o nel male, della storia del Paese negli ultimi trent’anni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito Berlusconi “un uomo di grande energia e passione, che ha saputo interpretare le aspirazioni di milioni di italiani e contribuire al rinnovamento delle istituzioni”. Il premier Mario Draghi ha ricordato il ruolo di Berlusconi “nella costruzione dell’Europa unita e nella difesa dei valori occidentali”. I leader dei principali partiti politici hanno espresso il loro omaggio al fondatore di Forza Italia, sottolineando il suo carisma, la sua capacità imprenditoriale, la sua visione riformista e il suo amore per l’Italia.

 

“I dimenticati dalla Storia”: migliaia di testimoni di Geova tra le vittime della persecuzione nazista

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo. Il brutale terrore nazista prese di mira milioni di persone a motivo della loro razza, nazionalità o ideologia politica. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.

I Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici, furono gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose, e furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove venivano identificati da un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. I nazisti cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio della rinuncia alla propria fede. A nessun altro fu data questa possibilità. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. La maggior parte fu arrestata e imprigionata. Centinaia dei loro figli furono affidati a famiglie naziste o mandati nei riformatori. Circa 4.200 Testimoni finirono nei campi di concentramento nazisti. Uno dei massimi esperti dell’Olocausto, lo storico Detlef Garbe, ha scritto: “L’intenzione dichiarata delle autorità [naziste] era di eliminare completamente gli Studenti Biblici dalla storia tedesca”. Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.

La resistenza nonviolenta della gente comune di fronte al razzismo, al nazionalismo estremo e alla violenza merita una profonda riflessione in occasione del Giorno della memoria.

Da oggi occorre il green pass per parrucchieri,baribieri e centri estetici

Scatta oggi, 20 gennaio 2022, l’obbligo di esibire il green pass base dal parrucchiere, nei centri estetici e nel barbiere, occorrerà dunque la certificazione che si ottiene con vaccino, guarigione da Covid o tampone negativo antigenico valido 48 ore o molecolare valido 72 ore.

Ricordiamo che dal 7 gennaio il governo ha varato nuove regole per i negozi. Tutti i lavoratori sono obbligati ad esibire il green pass base. Con il nuovo provvedimento la stessa disposizione varrà per clienti. Fino al 31 marzo 2022, da parrucchieri, barbieri, centri estetici bisognerà presentare la certificazione.

Il green pass base, dall’1 febbraio,dovrà essere esibito anche per accedere ai servizi bancari e finanziari, ai negozi e ai centri commerciali, agli uffici pubblici (Comuni, Province, Regioni) e ai servizi pubblici, come ad esempio l’Inps e le Poste.
Intanto si lavora anche sulla lista dei negozi in cui si potrà accedere senza green pass.

Dal 15 febbraio scatta invece l’obbligo di super green pass per tutti gli over 50: sarà indispensabile per accedere a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati.

Il 6° reggimento Bersaglieri della Brigata “Aosta” ricorda i centosessant’anni dalla sua costituzione.

Il 16 aprile 1861, a Capua (CE), venne costituito il 6° Corpo d’Armata, rinominato otto mesi dopo 6° reggimento Bersaglieri. Oggi, nel rispetto delle vigenti restrizioni sul contenimento della pandemia da Covid-19, il Colonnello Alberto Nola, Comandante del 6° reggimento Bersaglieri, unità dell’Esercito inquadrata nella Brigata “Aosta”, il vice presidente regionale e il presidente della Sezione di Trapani dell’Associazione Nazionale Bersaglieri hanno ricordato i principali avvenimenti della storia dell’unità nella ricorrenza del 160° anniversario della costituzione. L’incontro è stato significativo per testimoniare lo stretto connubio tra i fanti piumati in armi e quelli in congedo e per mantenere vivi quei valori che caratterizzano da sempre la specialità dei bersaglieri.

Dal Piemonte al Veneto, dall’Emilia Romagna alle Marche e Umbria e dalla Campania alla Sicilia, molteplici sono state le sedi che hanno ospitato il 6° reggimento Bersaglieri. La bandiera di guerra dell’unità della Brigata “Aosta” è tra le più decorate dell’Esercito Italiano perché insignita di 2 Ordini Militare d’Italia, 2 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare e 1 Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Essa, rappresenta il più alto valore del sacrificio di coloro che nel corso della sua lunga storia hanno partecipato a tutti i fatti d’arme che hanno caratterizzato la storia dell’Italia. In particolare, il Tricolore dei Bersaglieri del Sesto è stato protagonista durante le guerre di indipendenza, nella Grande Guerra e nel corso dell’ultimo conflitto mondiale ove, le numerose perdite in termini di vite umane dei bersaglieri in Russia, è stato riconosciuto nelle due Medaglie d’Oro al Valor Militare.

Ancora oggi, i bersaglieri del 6° reggimento di Trapani sono portatori di valori e tradizioni tipiche della specialità. La partecipazione alle missioni internazionali in territori come il Kosovo, Libano, Afghanistan, Somalia e Iraq e a quelle nazionali come le operazioni “Vespri Siciliani”, “Domino”, “Santa Barbara” e “Strade Sicure”, testimoniano lo spirito di sacrificio e il senso del dovere che animano sempre le azioni dei soldati piumati del Sesto, come da ultimo nelle numerose attività svolte per arginare la pandemia da Covid-19.

Fu durante la 1^ Guerra Mondiale che S.A.R. il Duca d’Aosta Emanuele Filiberto di Savoia, Comandante della 3^ Armata, nel piano di Versa in Friuli Venezia Giulia, passando in rassegna la 1^ Brigata Bersaglieri (costituita dai reggimenti bersaglieri 6° e 12°) la onorò dell’appellativo di “Magnifica” esprimendo piena fiducia nei “baldi e stupendi bersaglieri”. Tale episodio, ricordato come “il giuramento di Versa”, fu riportato anche dall’inviato speciale al fronte in un articolo sulla prima pagina de “La Stampa” del 17 gennaio 1917.

I bersaglieri della Caserma “Luigi Giannettino” di Trapani che ha ospitato i due reggimenti 6° e 12°, continuano ancora oggi a testimoniare quell’episodio rivolgendo al loro 6° reggimento Bersaglieri l’appellativo di “Magnifico Sesto”.

 

Ania e Casa Mia, emergenza locazioni. Servono soluzioni urgenti: lo Stato paghi le quote di locazione

Comunicato Stampa

Ill.mo Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte la crisi Covid–19, oltre a produrre danni devastanti sull’intero sistema economico-commerciale e sociale dell’Italia, ha colpito pesantemente anche il mondo della locazione. Purtroppo il Decreto Legge 18 del 17/03/2020 contempla soltanto un futuro credito d’imposta, pari al 60% del canone di marzo, per gli affitti commerciali su immobili di categoria C/1.

L’ANIA Inquilini  assieme a CASA MIA Proprietari denunciano la totale assenza di interventi di aiuto sulle locazioni abitative ma anche non abitative escludendo le categorie catastali C/1. Già gli uffici ANIA ricevono continue richieste di aiuto dei conduttori per il pagamento del canone di locazione e i colleghi dell’Associazione Proprietari CASA MIA ricevono richieste di aiuto dei proprietari che non ricevono il pagamento del canone.

Ambedue le parti si trovano, loro malgrado, stritolati da una emergenza epocale che sta distruggendo il nostro sistema sociale con il concretissimo rischio di innescare una vera e propria guerra tra cittadini che denunciano il completo abbandono da parte delle istituzioni del comparto delle locazioni. ANIA e CASA MIA chiedono al Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte ed ai Ministri interessati di intervenire tempestivamente onde evitare l’apertura di un ulteriore fronte di crisi che potrebbe destabilizzare la nostra società.

L’Italia è un grande paese che non ha mai abbandonato i suoi cittadini più deboli o più in difficoltà al loro destino. Questa gravissima emergenza, se affrontata solo con le ordinarie normative già esistenti, esporrà tutti al rischio di un contenzioso enorme tra conduttori e locatori che produrrà danni incalcolabili sia ai cittadini che allo Stato. Questo contenzioso deve assolutamente essere evitato, ed è per questo che ANIA e CASA MIA chiedono al Presidente del Consiglio di approvare un fondo speciale, anche eventualmente utilizzando il già esistente Fondo per la Morosità Incolpevole o per l’Aiuto all’Affitto, per evitare tale futura esplosione di contenziosi e liti che si andranno a sommare alle già evidenti emergenze sociali e lavorative emerse con la pandemia del COVID-19.

ANIA e CASA MIA chiedono che questo intervento venga attuato tempestivamente e possibilmente entro il 15 Aprile 2020 visto che già oggi il 67% dei rapporti locativi, con conduttori con reddito al di sotto dei 40 mila euro, risultano morosi per i mesi di Febbraio e Marzo 2020. Si chiede che tale intervento non si basi solo su sistemi di domanda da inserire in eventuali portali dedicati, o peggio dando la gestione degli aiuti ai Comuni, che creerebbero comunque un rallentamento nella esecutività dell’aiuto innescando il via ai contenziosi tra le parti in maniera irreversibile.

ANIA e CASA MIA chiedono che tale intervento sia direttamente gestito dal Ministero con delega alla casa che erogherà il relativo canone di locazione per almeno i  prossimi 8 mesi direttamente al Proprietario dell’immobile condotto in locazione attraverso una semplice comunicazione alle parti interessate. Lo Stato è già a conoscenza della capacità economica di ogni nucleo familiare grazie all’ormai collaudatissimo sistema ISEE, ed è già a conoscenza di quanti contratti di locazione sono registrati presso l’Agenzia delle Entrate con il loro relativo canone di locazione.

Interpolando i dati già in possesso sarà abbastanza semplice creare un database, anche eventualmente su base regionale, di rapporti locativi secondo la capacità reddituale del conduttore. Basta quindi comunicare al conduttore ed al locatore che, per un periodo definito, il canone sarà erogato direttamente dallo Stato superando questo momento tragico senza aggravi di altre emergenze. Sia ANIA e CASA MIA si rendono disponibili ad un confronto su tale proposta per il bene dell’Italia e di tutti quei cittadini oggettivamente in difficoltà e non in grado di superare indenni questa pesantissima emergenza.

Per ANIA Segr. Nazionale

Dr. Andrea Monteleone

aniainquilini@gmail.com

Per CASA MIA Pres. Nazionale

Sig.ra Cetty Moscatt

A soli 7 anni tira una violenta testata alla maestra. A scuola armato

La paura serpeggia tra i banchi di una classe delle elementari di Firenze. Un bambino di soli 7 anni con il suo comportamento aggressivo, infatti, sta spaventando maestre e compagni da tempo. Il ragazzino ha raggiunto il culmine della sua irruenza quando ha sferrato una forte testata al naso della sua maestra. Soltanto qualche giorno prima aveva seminato il panico girando in mensa con un coltello che aveva portato con sé.
In una classe di seconda elementare a Corveciano, comune di Firenze, un bambino di 7 anni manifesta da tempo atteggiamenti violenti. Nei giorni scorsi, come riporta La Nazione, ha tirato una forte testata alla sua maestra che stava facendo lezione. La donna, impreparata a difendersi, è stata colta all’improvviso dal colpo che le ha provocato la frattura del setto nasale. Subito è stato avvertito il 118 e la maestra è arrivata in ospedale con l’ambulanza. Soltanto qualche giorno prima il bambino, che portava con sé dei coltelli, ne aveva lanciato uno in mensa, rischiando di ferire gravemente gli altri allievi. Il ragazzino ha quindi percorso una scala ascendente di aggressività, rendendo il contesto scolastico pericoloso e tutt’altro che spensierato.

Situazione in classe sempre più complessa

La maestra dopo la testata ha ricevuto una prognosi di 6 giorni. La situazione in questa classe elementare risulta comunque molto complessa. Dato che le difficoltà dello studente non sono certificate, gli insegnanti in classe non hanno alcun tipo di sostegno. Sebbene le manifestazioni di aggressività siano note da vari mesi, nulla è stato fatto per salvaguardare la sicurezza di studenti e corpo docenti. Nella classe la tensione è palpabile: l’ansia di dover affrontare una nuova violenza spazza via la gioia e il divertimento. Il clima non ha nulla di sereno, perché gli atteggiamenti irruenti del bambino hanno ripercussioni negative su tutti gli altri compagni.

La Cisl scuola, dopo questo caso, ha portato all’attenzione il problema degli alunni le cui patologie non vengono certificate per un rifiuto dei genitori di far visitare il figlio o di accettare un problema, con conseguenze che si ripercuotono sui docenti. A La Nazione, Claudio Gaudio di Cisl ha spiegato: “Esistono casi limite in cui l’insegnante, da solo, è costretto fisicamente a ‘placcare’ un ragazzo, finché non gli passa la crisi”.

(FONTE THESOCIALPOST.IT)

Home Utilità Radio Piazza Mille&uno Xbazar
Banner pubblicitario