Una svolta epocale per Piazza Armerina, che si proietta con coraggio verso un futuro di sostenibilità energetica e solidarietà sociale. Con la delibera numero 167 del 9 settembre 2025, la Giunta Comunale ha dato il via libera definitivo alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale (CER). Un progetto ambizioso che promette di trasformare il modo in cui cittadini e imprese consumano l’energia, puntando sull’autoconsumo da fonti pulite e sulla condivisione a chilometro zero. Si tratta, in parole povere, di una piccola rivoluzione locale che potrebbe portare benefici tangibili sia per l’ambiente che per le tasche dei piazzesi.
Cos’è e come funziona la comunità energetica
Ma cosa significa, concretamente, “comunità energetica”? È un’associazione di cittadini, piccole e medie imprese, enti locali che decidono di unirsi per produrre, consumare e gestire in autonomia l’energia generata da impianti a fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. L’obiettivo, come si legge nel documento approvato, è «promuovere l’autoconsumo, massimizzare il consumo locale dell’energia e abbattere i costi energetici per cittadini e imprese». L’energia prodotta in eccesso non viene sprecata, ma condivisa “virtualmente” con gli altri membri della comunità, generando un sistema virtuoso che premia chi consuma in modo intelligente e sostenibile. Un modello innovativo che, oltre a ridurre le emissioni di CO2, si propone di contrastare la povertà energetica, garantendo che «almeno il 10% dei partecipanti alla CER sia investito da povertà energetica».
Il percorso approvato dalla Giunta
La seduta di Giunta del 9 settembre, presieduta dal sindaco Antonino Cammarata, ha segnato un punto di non ritorno. Sono stati approvati i tre pilastri su cui si reggerà l’intera struttura: lo schema del regolamento, lo statuto dell’associazione e lo schema dell’atto costitutivo. Questi documenti, frutto di un lavoro complesso e articolato, definiscono le regole del gioco, i diritti e i doveri dei futuri soci, e le finalità dell’associazione, che non sono quelle «di ottenere profitti finanziari», bensì di «fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità». Un passo formale, ma sostanziale, che autorizza il Sindaco alla stipula dell’atto costitutivo e apre ufficialmente le porte a questa nuova avventura energetica.
I benefici per i cittadini e le imprese
I vantaggi per chi deciderà di aderire sono molteplici. I produttori di energia, ad esempio, non solo risparmieranno sulle bollette grazie all’autoconsumo, ma potranno anche accedere a incentivi e beneficiare della tariffa premio per l’energia condivisa. Anche i semplici consumatori, però, avranno la loro parte di benefici, entrando in un circuito che promuove l’efficienza e la riduzione dei costi. Il progetto, sostenuto anche da un contributo della Regione Siciliana pari a 12.219,60 euro, rappresenta una grande opportunità di sviluppo locale in chiave di sostenibilità ed economia circolare, un modo per rendere la comunità più forte, più giusta e, soprattutto, più verde. Ora la palla passa al Consiglio Comunale per la definitiva approvazione degli atti, ultimo tassello prima che il sogno diventi realtà.