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Piazza Armerina – Fondi per le nuove povertà: dal Comune un aiuto per 15 famiglie in difficoltà

Pubblicato il 8 Settembre 2025 da

La Giunta Comunale di Piazza Armerina ha dato il via libera a un nuovo progetto di sostegno economico, destinato a chi si trova a fronteggiare momenti di crisi. Con la delibera n. 159 del 4 settembre 2025 1, l’amministrazione, guidata dal sindaco Antonino Cammarata 2222, ha approvato lo stanziamento di 15.000 euro per l’azione “Emergenze Sociali e Nuove Povertà”3333. L’obiettivo è fornire un supporto concreto e immediato a 15 nuclei familiari4, unendo all’aiuto economico un percorso di integrazione sociale. I fondi derivano da un contributo a fondo perduto previsto dalla Legge Regionale n. 25/20245.

Come funziona il sostegno: una borsa lavoro temporanea

Il progetto non si configura come un sussidio assistenziale continuativo, ma come un intervento mirato a fronteggiare esigenze urgenti e immediate6. I 15 beneficiari 7, che verranno individuati tramite un apposito avviso pubblico 8, riceveranno una “borsa lavoro” una tantum9. Si tratta di un’assistenza economica di 400 euro al mese per la durata di tre mesi10. In cambio, i fruitori del beneficio potranno essere coinvolti in lavori di pubblica utilità 11, un modo per sentirsi parte attiva della comunità e integrare chi rischia di rimanere ai margini del tessuto sociale12.

I criteri per accedere al beneficio

Per poter accedere al sostegno, il Comune ha fissato dei criteri precisi. Il requisito economico principale è un ISEE familiare compreso tra 0,00 e 9.000,00 euro13. Tuttavia, è prevista una deroga importante: potranno essere ammessi anche i nuclei che hanno perso la loro unica fonte di reddito (ad esempio, a causa di un licenziamento), indipendentemente dal valore ISEE, previa una relazione specifica da parte di un’assistente sociale14. A parità di ISEE, verrà data priorità a due categorie considerate più fragili: uomini o donne sole con figli minori a carico e le famiglie in cui è presente un soggetto con disabilità15. Saranno invece esclusi dal beneficio coloro che già percepiscono altri aiuti economici da parte di enti o istituzioni16.

Non solo un aiuto, ma un’opportunità di integrazione

L’aspetto più umano del progetto risiede nella sua doppia valenza. Oltre al respiro economico, l’iniziativa vuole offrire dignità e un’opportunità di reinserimento. Come specificato nel documento, l’impiego in attività socialmente utili «non determina alcun rapporto sinallagmatico tra la Pubblica Amministrazione e il beneficiario»17. Si tratta, piuttosto, di un percorso di valorizzazione personale. I beneficiari potranno essere impiegati in attività semplici ma preziose per la collettività, come la manutenzione del verde pubblico, la pulizia di edifici comunali o il supporto a servizi socio-assistenziali 18, sentendosi così «utili per il loro operato»19.

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