Potenziato il reparto di senologia all’Umberto I di Enna

Il Presidio Ospedaliero Umberto I di Enna compie un ulteriore passo in avanti nel settore della prevenzione oncologica femminile. La dottoressa Marianna Roberta Tomasello ha ricevuto un incarico a tempo determinato presso il reparto di Senologia, con l’obiettivo di rafforzare i servizi dedicati alla diagnosi precoce del tumore al seno.

Supporto alla struttura diretta dalla dottoressa Bizzini

Il nuovo ingresso rappresenta un sostegno prezioso per l’Unità Operativa Semplice di Senologia diretta dalla dottoressa Teresa Bizzini, già punto di riferimento consolidato per le donne del territorio. La presenza di una nuova specialista consentirà di ampliare l’offerta di screening mammografico e migliorare l’organizzazione interna del reparto.

Riduzione delle liste d’attesa

Uno degli obiettivi principali dell’incarico alla dottoressa Tomasello è la riduzione dei tempi di attesa per gli esami di screening – una criticità che da tempo affligge molte strutture sanitarie siciliane. L’incremento del numero di prestazioni disponibili garantirà un accesso più rapido ai controlli preventivi.

L’importanza della diagnosi precoce

La Senologia è una disciplina centrale nella lotta contro i tumori femminili; la tempestività della diagnosi può incidere in maniera decisiva sul percorso terapeutico e sulla prognosi delle pazienti. L’ampliamento delle prestazioni a Enna va quindi a rafforzare un presidio già riconosciuto come fondamentale nella tutela della salute delle donne.

Un progetto in crescita

L’arrivo della dottoressa Tomasello si inserisce all’interno del progetto di potenziamento qualitativo e quantitativo dell’offerta sanitaria promosso dall’Asp di Enna. La Direzione Strategica continua infatti a puntare con costanza al miglioramento dei servizi, con un’attenzione particolare alla prevenzione oncologica.

Un arresto ad Aidone per droga, armi e banconote false

Attenta e costante è l’attività di vigilanza svolta dai Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina – un impegno che si traduce in azioni concrete per il contrasto alla criminalità locale. Nei giorni scorsi, una mirata operazione condotta dai militari delle Stazioni di Aidone e Valguarnera, insieme allo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, ha portato all’arresto di un uomo di 58 anni originario di Aidone.

La perquisizione e i rinvenimenti

Il blitz è scattato in un fabbricato rurale e in un esteso fondo agricolo nella disponibilità del soggetto. I Carabinieri, sospettando la presenza di armi e sostanze stupefacenti, hanno eseguito un’approfondita perquisizione che ha permesso di rinvenire oltre trecento grammi di cocaina – parte già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio –, circa due chili di hashish in panetti e oltre un chilo di marijuana nascosta in sacchi di plastica.

Banconote false e armi illegali

Nel corso delle operazioni, i militari hanno scoperto anche settantotto banconote false in euro, tutte riportanti lo stesso numero di serie, segno di una probabile produzione fraudolenta. Inoltre, è stata sequestrata una pistola con matricola abrasa e un sofisticato impianto di videosorveglianza, utilizzato verosimilmente per eludere eventuali controlli.

Il ruolo della Procura e le indagini in corso

La Procura della Repubblica di Enna è stata immediatamente informata e ha assunto il coordinamento delle indagini, che proseguiranno nelle prossime settimane per chiarire eventuali ulteriori coinvolgimenti. L’arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Enna, che ha disposto per l’uomo la misura cautelare dei domiciliari.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che il procedimento penale è ancora in fase di indagini preliminari e che l’indagato non può considerarsi colpevole fino all’emanazione di una sentenza definitiva o di un decreto penale irrevocabile.

Acquaenna – Cassazione conferma la legittimità delle partite pregresse

Con la sentenza n. 23858/2025, la Corte di Cassazione ha sancito un principio di diritto destinato a fare da riferimento per l’intero settore idrico. Le Sezioni Unite hanno chiarito in maniera definitiva l’ambito applicativo dell’articolo 31 della Delibera AEEGSI 643/2013/R/idr, fugando dubbi interpretativi che rischiavano di generare confusione tra utenti e operatori.

Il nodo delle partite pregresse

Uno dei punti centrali riguarda la cosiddetta legittimità delle “partite pregresse” – ossia i conguagli tariffari a copertura di costi già sostenuti dai gestori – che la Suprema Corte riconosce come pienamente legittimi; purché effettuati «in ragione della disciplina tariffaria contenuta nel d.m. 1 agosto 1996 con cui è stato istituito e regolamentato il metodo tariffario normalizzato». In questo modo, viene ribadita la correttezza dell’impianto regolatorio che da anni disciplina il settore idrico.

La posizione di Acquaenna

La sentenza conferma anche la coerenza dell’operato di Acquaenna Scpa, che – in linea con le indicazioni dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) – ha applicato il metodo tariffario normalizzato. Tale sistema prevedeva la possibilità di recupero dei costi tramite conguagli; proprio quanto ribadito dalla Corte di Cassazione. «Viene, dunque, confermata la piena coerenza del nostro operato», sottolinea l’azienda, richiamando la centralità dei principi regolatori nazionali come garanzia di trasparenza e correttezza nei confronti dell’utenza.

Un quadro normativo chiarito

Con questa pronuncia, la Cassazione mette un punto fermo in una materia spesso fonte di contenziosi e incomprensioni; offrendo agli utenti e agli operatori del settore idrico un quadro normativo chiaro e inequivocabile. L’effetto è quello di rafforzare la certezza del diritto e di consolidare l’applicazione uniforme delle regole su tutto il territorio nazionale.

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