Capaci 23 maggio 1992
LOTTIAMO CONTRO LA MAFIA E GLI UOMINI DEL DISONORE
LOTTIAMO CONTRO LA MAFIA E GLI UOMINI DEL DISONORE
Ero appena uscito dalla messa, , erano le 19,30 circa. Un amico, passando con la macchina mi disse: “Hai saputo?” “Cosa?” Gli risposi. “Hanno assassinato Giovanni Falcone”. Facevo parte della Rete e già cominciavo a dissociarmene dopo gli attacchi di Orlando a Falcone stesso. Mi sentii crollare il mondo addosso; capivo in quell’attimo che tutto era finito. No, non sapevo che tutto stava soltanto per iniziare. La mafia delle bombe, con quel massacro e dopo 57 giorni con la strage di Via D’Amelio, aveva segnato la sua fine per far posto a quella dei colletti bianchi, molto più efferata e pericolosa.
Non volli partecipare ad alcuna delle manifestazioni che furono organizzate da partiti politici, organizzazioni sindacali, associazioni varie. Improvvisamente sembrava che tutti quanti, tanto per mutuare Leonardo Sciascia, sembrava si fossero scatenati quali professionisti dell’ antimafia che fluttuavano sui rivoli di sangue di coloro i quali avevano dato la vita per un mondo migliore. Decine e decine di notiziari dove i flagellatori e i crocifissori urlavano: “Davvero costui era il figlio di Dio”. D’improvviso, coloro i quali erano stati persecutori diventarono apologeti di una fede che fino ad allora avevano abiurato, che fino ad allora avevano sconfessato.
Sono passati trent’anni da allora e ancora oggi appaiono sui muri le foto dei due magistrati eretti a icone di una società che non è affatto cambiata, di una politica che non è affatto cambiata, fatta di demagogia e di frasi fatte, di gente che si prepara alle varie elezioni promettendo a destra e a manca oro e argento mentre questa Sicilia va sempre più a fondo, mentre questa Sicilia patisce giorno dopo giorno, il ripetersi di quelle stragi, nella gente che va via o nella gente che va ad inginocchiarsi presso il burattinaio di turno per elemosinare un posto di lavoro, in un concorso, possibilmente truccato. E sono gli stessi che parlano di rinnovamento e di liberazione dal sistema marcio. Ma non può affatto finire così, vogliamo crederci; vogliamo pensare ancora una volta che questa montagna di merda, possa essere coperta dal profumo del riscatto, quello vero.
Nove scuole, 16 team, 300 studenti e 16 insegnati coinvolti, 3 Regioni, 3 diverse challenge. Questi i numeri della finale interregionale di Skills for the Future, che quest’anno sarà ospitata nell’aula magna del Di3A, il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’università degli studi di Catania. L’evento si svolgerà il 25 maggio dalle 13 alle 17:30 nella sede universitaria di via Santa Sofia 98-100, in cui gli studenti provenienti da Sicilia, Puglia e Campania presenteranno la loro mini-impresa e la soluzione sviluppata di fronte a una giuria di esperti valutatori di idee imprenditoriali.
Skills for the Future è un progetto europeo proposto da EIT Food (European Institute of Technology per il settore agroalimentare) in collaborazione con JA Europe e JA Italy (Junior Achievement), una organizzazione mondiale candidata al premio per la Pace 2022. Skills for the Future sensibilizza le giovani generazioni sulle sfide future che i sistemi agro-alimentari devono affrontare e trasferisce ai nuovi talenti competenze trasversali e imprenditoriali per diventare potenziali futuri imprenditori nel settore agroalimentare.
All’edizione 2021/22 hanno aderito 9 istituti del sud Italia: per la Sicilia l’istituto “Ettore Majorana” di Milazzo a Messina, il “Michelangelo Bartolo” di Pachino e il “Matteo Raeli” di Noto a Siracusa, il “Luigi Einaudi” di Palermo, l’Ipsseoa di Centuripe ad Enna, il “Capriata” di Licata, ad Agrigento. Per la Puglia gli istituti “Salvemini” di Alessano, in provincia di Lecce, e “Lentini-Einstein” di Mottola, in provincia di Taranto. A rappresentare la Campania è stato l’istituto “De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino.
I 16 teams, che si sono già confrontati all’Innovation Camp svoltosi online il 25 e 26 novembre, si sfideranno in 3 diverse challanges: “Food losses and/or waste”, la lotta allo spreco alimentare, “Agriculture 4.0”, ovvero le innovazioni tecnologiche in ambito agricolo, e “Healthy nutrition and prevention of non-communicable diseases”: soluzioni per contribuire a una nutrizione salutare per prevenire malattie non trasmissibili.
Tutte le idee che verranno presentate abbracciano le politiche dell’economia verde e circolare e rispondono alla sfida grande sfida della nostra era “Cibo-Salute-Pianeta” .
Nel corso dell’iniziativa sono previste due lezioni sui temi “Terra, Cibo e Salute: le sfide del sistema Agroalimentare”, a cura del docente Paolo Guarnaccia e “L’importanza dei microrganismi nell’approccio One Health” della docente Cinzia Caggia.
“Un momento unico – ha dichiarato Mario Roccaro, responsabile EIT Food del programma – dove l’istruzione all’impresa si fonde con la creatività e il problem solving e la grande sfida del nostro secolo: il “Cibo-Salute-Pianeta”. Un ulteriore aspetto di questo programma è quello di stimolare i giovani talenti a partecipare alle attività didattiche riscoprendo la scuola come valore e, quindi, contribuisce a ridurre la dispersione scolastica che nel sud-Italia presenta numeri ancora alti”.
All’interno della mostra sono esposti i premi che negli anni CNA ha donato all’evento per premiare i quartieri vincitori.
Presenti all’inaugurazione le istituzioni locali, i vertici di CNA artistico e Tradizionale, il coordinatore Salvatore Giunta e il vice Presidente Nazionale. Ospite d’onore Lucio Ronca, noto ceramista di Vietri sul Mare, artista di calibro internazionale e oggi Presidente della CNA di Salerno, sempre vicino all’organizzazione ennese e protagonista anche in incontri appuntamenti precedenti. Oltre a Lucio Ronca, presenti anche le opere di artisti del calibro di Concetta Malorzo Maestro vetraio di Brindisi, Salvatore Giunta Maestro Vetraio di Enna, Angelo Scalzo Maestro restauratore del mobile.
La mostra sarà sempre visitabile e occupa il primo piano della Torre di Federico. “Era un impegno che l’amministrazione aveva preso tempo fa con la CNA e che oggi vede riconosciuto il valore di quello che la nostra
organizzazione ha fatto per CNA e per la comunità ennese” ha dichiarato Angelo Scalzo nel corso dell’evento.
Salvatore Giunta attuale coordinatore di CNA Artistico e Tradizionale ha ribadito l’impegno della nostra organizazione: “Siamo sempre pronti a sostenere la promozione della città e le iniziative che lo meritano .
I Consiglieri Comunali Capuano Enrico, Auzzino Carmelo, Bonanno Luca, Draià Antonio e Pecora Sara, con una nota inviata tramite pec rispondono al Presidente del Consiglio sulla questione “Nomina o sorteggio scrutatori”, diventata da giorni ormai l’argomento preferito da alcuni componenti della minoranza e dal gruppo “Onda Civica”.
Riportiamo integralmente la nota:
Gentile Presidente,
La tematica della commissione elettorale circa la modalità di scelta degli scrutatori, essendo un tema delicato, ha bisogno di attenta e serena valutazione da parte di ognuno dei consiglieri firmatari di questo documento. L’uscita video diffusa tramite lo strumento dei social media potrebbe ledere o influenzare la nostra posizione, pertanto la invitiamo a confermare la sua posizione di “super partes”.
Si ritiene che l’utilizzo della sala della presidenza per scopi propagandistici circa il proprio operato e/o quello del proprio gruppo, come quello di altri gruppi, non sia congruo con la sede istituzionale e con il ruolo che egli rappresenta.
In fede al ruolo che l’aula le ha conferito, ci aspettiamo che queste azioni non vengano ulteriormente protratte.
La Champions League è una di quelle competizioni di calcio che tutti vorrebbero vincere. Non è un segreto che allenatori, calciatori, tifosi e appassionati di questo sport si emozionino quando sentono la famosa “sigla” della manifestazione per club più prestigiosa d’Europa. Qualche calciatore ha anche affermato di preferirla al Mondiale per Nazionali. È dal 2010 che una squadra italiana non si afferma in questo torneo: l’Inter guidata da Mourinho batteva in finale il Bayern di Monaco per 2-0.
La squadra italiana che può recriminare di più nella competizione dei “campioni” è sicuramente la Juventus. I bianconeri sono approdati alla finalissima per ben due volte negli ultimi sette anni, e precisamente nella stagione 2014/2015, e nella stagione 2016/2017 dove hanno incontrato nell’ordine Barcellona e Real Madrid. La Champions League dalle parti di Torino è diventata infatti una vera e propria ossessione, ma anche quest’anno Allegri e i suoi uomini sono usciti agli ottavi, proprio come nel 2021 e nel 2020. Non che sia un dramma vero e proprio. Pensiamo ad esempio al Manchester City di Guardiola che parte da oltre due anni come favorita della Premier League e che ha investito oltre un miliardo di sterline nella campagna acquisti. Quella finale persa nel 2021 contro il Chelsea e la semifinale mancata nel 2022 contro il Real Madrid che, in base alle quote delle scommesse aggiornate sulla Champions è al secondo posto per la vittoria dietro il Liverpool, possono, in tal caso sì, essere considerati risultati fallimentari. Vero è che la Juventus aveva acquistato Cristiano Ronaldo per raggiungere questo obiettivo poi sfumato ai quarti di finale contro l’Ajax.
C’è comunque poco da sorridere anche per le altre italiane. L’Inter, nonostante sia l’ultimo club italiano ad aver alzato la prestigiosa coppa della Champions League, non ha dato seguito negli anni a questo clamoroso risultato del 2010. Difatti già dalla stagione seguente l’Inter non era andata oltre i quarti di finale e la Roma, l’altra partecipante, era arrivata agli ottavi. Nella stagione 2011/2012 ancora l’Inter veniva eliminata anzi tempo, stavolta agli ottavi così come il Napoli. Nel 2012/2013 la musica non cambia, e l’unica italiana in gara, la Juventus, veniva eliminata ai quarti. La stagione seguente ancora pessimi risultati per le italiane: Napoli e Juventus eliminate addirittura ai gironi. Nel 2014/2015 ci pensava la Juventus a dare un po’ d’orgoglio al calcio italiano arrivando in finale contro il Barcellona, mentre la Roma usciva ai gironi e il Napoli veniva eliminato ai preliminari; l’anno successivo invece sia Roma che Juve, entrambe fuori agli ottavi. Il 2016/2017 è ancora la volta della finale per la Juventus battuta poi senza appello dal Real Madrid per 4-1.
I piazzamenti recenti sono poi tutti davvero poco esaltanti, fatta eccezione per una semifinale conquistata dalla Roma di Di Francesco in seguito a una rimonta storica contro il Barcellona. Era la stagione 2017/2018. Da cinque anni un club italiano non accede a una semifinale di Champions League, e ciò deve far riflettere tutto il movimento calcistico.