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La Sicilia orientale sotto l’assedio dei cantieri stradali

Pubblicato il 12 Ottobre 2025 da

Dopo un’estate di relativa quiete, l’incubo dei cantieri stradali torna ad affliggere gli automobilisti della Sicilia orientale. Una serie di lavori di manutenzione e riqualificazione, che coinvolgono l’autostrada A18 Messina-Catania, la tangenziale di Catania e la Catania-Siracusa, si preannunciano come fonte di ingenti disagi e code chilometriche per residenti e pendolari. Un ritorno alla normalità, fatta di rallentamenti e polemiche, che caratterizza da tempo le arterie principali dell’Isola.

La situazione sull’A18 e sulla tangenziale

I primi interventi interesseranno il tratto della A18 compreso tra gli svincoli di Giarre e Acireale. A partire da lunedì, e fino alla fine di ottobre, le corsie di sorpasso in entrambe le direzioni verranno chiuse per permettere la riqualificazione dello spartitraffico. Un’operazione necessaria, ma che rischia di trasformare la circolazione in un vero e proprio imbuto. In caso di traffico intenso, il percorso alternativo consigliato è la strada statale 114, che nei giorni feriali è già notoriamente congestionata.

Contemporaneamente, il caos si sposterà anche sulla tangenziale di Catania, dove i cantieri sono ormai una costante da mesi. In un tentativo di limitare i disagi, i lavori in questo tratto verranno eseguiti nelle ore notturne, dalle 21:00 alle 6:00 del mattino, e proseguiranno fino a dicembre. Nonostante questa precauzione, le limitazioni al transito sono inevitabili, e la pazienza degli automobilisti è già messa a dura prova.

Dalle autostrade alla rete stradale locale

L’onda lunga dei disagi non si esaurisce con i lavori autostradali. Sull’autostrada Catania-Siracusa, anch’essa teatro di interventi di manutenzione degli impianti tecnologici, sono previste limitazioni al traffico fino a venerdì 21 novembre, tutti i giorni feriali dalle 8:30 alle 18:00.

Questo quadro di opere infrastrutturali sovrapposte, sebbene motivato da esigenze di manutenzione e messa in sicurezza, solleva inevitabilmente un coro di polemiche. La sensazione diffusa è che la gestione della rete stradale sia caratterizzata da un’organizzazione carente, che sacrifica la fluidità del traffico per periodi prolungati, senza un’adeguata pianificazione coordinata. Le lunghe code e i ritardi non sono solo un fastidio, ma rappresentano un costo economico e sociale per l’intera comunità, che si ritrova a subire passivamente le conseguenze di una mobilità sempre più complessa.

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