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La “stufetta” nascosta che brucia grassi e velocizza il metabolismo

Pubblicato il 9 Ottobre 2025 da

Se il metabolismo vi sembra addormentato e i chili non vogliono saperne di andarsene, una nuova scoperta scientifica potrebbe darvi speranza. Dei ricercatori americani hanno infatti scovato un “riscaldatore” di riserva nel grasso bruno, quello buono, capace di bruciare grassi e di accelerare il metabolismo anche quando i normali sistemi energetici del nostro corpo si mettono in letargo. Una notizia che, seppur ancora in fase di studio, fa ben sperare nella lotta all’obesità e alle malattie metaboliche.

Il ruolo del grasso bruno e dei perossisomi

La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, arriva dalla Washington University School of Medicine di St. Louis e apre scenari inediti. Finora si pensava che la capacità del grasso bruno di produrre calore e bruciare calorie fosse legata esclusivamente ai mitocondri. Tuttavia, questo nuovo studio sui topi ha messo in evidenza che esistono altre strutture cellulari, i perossisomi, che possono fare lo stesso lavoro. Questi piccoli “forni” metabolici si moltiplicano con il freddo e, tramite una proteina chiamata ACOX2, consumano grassi e generano calore, un po’ come una stufetta portatile che si accende all’occorrenza.

«Il percorso che abbiamo identificato potrebbe offrire l’opportunità di agire sul lato del dispendio energetico dell’equazione della perdita di peso», ha dichiarato il professor Irfan Lodhi, autore dello studio. «Aumentare questo tipo di processo metabolico potrebbe aiutare a perdere peso o a mantenerlo in un modo che è forse più facile da sostenere nel tempo rispetto alle diete e all’esercizio fisico tradizionali. È un processo che in pratica spreca energia, ma questa è una buona cosa se si sta cercando di dimagrire».

 

Possibili applicazioni future

 

I ricercatori hanno notato che i topi privi della proteina ACOX2 avevano più difficoltà a tollerare il freddo e ingrassavano più facilmente se alimentati con cibi grassi. Al contrario, quelli geneticamente modificati per produrre più ACOX2 dimostravano una maggiore capacità di bruciare grassi, tollerare il freddo e controllare il peso.

Questo meccanismo di “brucia grassi” non è solo teorico. Gli scienziati hanno persino utilizzato un sensore di calore fluorescente per osservare come l’attivazione della proteina ACOX2 aumentasse la temperatura delle cellule del grasso bruno. Ma la cosa più interessante è che gli acidi grassi che attivano questo processo sono presenti anche in alimenti come latticini e latte materno. Questo apre la strada a possibili interventi dietetici o a nuovi farmaci che, attivando la ACOX2, potrebbero dare una mano concreta a chi lotta contro i chili di troppo.



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