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Pista mafiosa dietro il rapimento lampo di Vittoria: indaga la DDA

Pubblicato il 8 Ottobre 2025 da

Un’escalation preoccupante nel panorama della criminalità siciliana emerge dal caso del rapimento di un diciassettenne a Vittoria, nel Ragusano. Dopo un’iniziale indagine condotta dal tribunale locale, l’inchiesta è stata trasferita alla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania. Questo passaggio segna una svolta decisiva, suggerendo che dietro il sequestro lampo non si celi un semplice atto di criminalità comune, ma l’ombra della criminalità organizzata, con la specifica ipotesi di estorsione.

Il caso e la reazione della famiglia

Il giovane è stato prelevato il 25 settembre da un commando di quattro persone. Secondo il racconto del ragazzo, uno dei rapitori lo ha chiamato per nome, lo ha afferrato per un braccio e lo ha caricato in macchina. Dopo 24 ore di sequestro, il diciassettenne è stato rilasciato in strada e ritrovato da un amico. Nonostante l’agghiacciante esperienza, il padre del ragazzo ha espresso il proprio sconcerto di fronte alle nuove ipotesi investigative, definendo il rapimento “un fulmine a ciel sereno”. L’uomo ha ribadito in un’intervista al nostro notiziario di non aver mai ricevuto minacce e di non riuscire a comprendere il motivo del sesequestro.l

Gli indizi che portano alla mafia

Le nuove indagini, affidate al procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e al sostituto Alfio Fragalà, si concentreranno sulla pista mafiosa, in particolare per il sospetto di estorsione. A supportare questa ipotesi ci sarebbero una serie di elementi raccolti dagli inquirenti. Il luogo del rilascio del giovane, nei pressi di un capannone, è risultato di proprietà di un cugino di Gianfranco Straquadaini, un boss di Vittoria latitante da oltre un anno. Questo dettaglio ha convinto la procura a passare il fascicolo alla DDA, che ora approfondirà i legami tra il sequestro e il possibile coinvolgimento della criminalità organizzata nel territorio ragusano.

La famiglia e il ritorno alla normalità

Nonostante il trauma, il diciassettenne si sta lentamente riprendendo. Secondo il padre, il ragazzo è tornato a scuola e ha ripreso anche a lavorare nell’azienda di famiglia, che si occupa della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli. Le indagini hanno coinvolto anche gli amici del giovane che erano con lui al momento del rapimento. Il caso, tuttavia, è lungi dall’essere risolto, con le indagini che mirano a fare luce sui veri motivi dietro un gesto così efferato che ha scosso profondamente l’intera comunità.

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