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Nuovi fondi per la Sicilia, via libera della giunta Schifani a oltre un miliardo di euro

Pubblicato il 7 Ottobre 2025 da

La Sicilia si prepara a un’ondata di investimenti: la giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani, ha dato il via libera alla programmazione di fondi per oltre 1,3 miliardi di euro. Si tratta di risorse che provengono dal Fondo di rotazione istituito con la Legge n. 183 del 1987 e sono destinate a completare i programmi già cofinanziati dall’Unione europea per il ciclo di programmazione 2021-2027. Insomma, un’iniezione di liquidità per dare una spinta decisiva a progetti cruciali.

Una visione strategica per il futuro dell’isola

«Abbiamo avviato il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse del ciclo 21-27», ha spiegato il presidente Schifani. L’obiettivo, continua il presidente, è duplice: da un lato completare le opere del ciclo di programmazione 2014-20 che non erano state realizzate per mancanza di fondi o per scadenze mancate, dall’altro avviare nuovi interventi strategici. Le opere in questione vanno dalla realizzazione di scuole e ospedali in aree a rischio ambientale al potenziamento della lotta alla crisi idrica e alla gestione dei rifiuti. Ma non solo, il piano prevede anche un’attenzione particolare alle fasce più fragili della società, con finanziamenti destinati a misure sociali e per la creazione di nuova occupazione. «È una visione strategica e di grande respiro per la quale il mio governo intende utilizzare al meglio e fino in fondo tutte le fonti finanziarie disponibili, senza rischiare di perdere tempo e risorse e, soprattutto, senza lasciare indietro nessuno», ha concluso Schifani, sottolineando il costante dialogo con le amministrazioni locali.

Dettaglio degli interventi previsti

Il provvedimento delinea una chiara ripartizione delle risorse: 1,07 miliardi di euro andranno a progetti che affiancano il FESR 21/27, mentre 277,6 milioni di euro saranno destinati a interventi complementari del FSE+.

Tra gli interventi finanziati spiccano opere di rigenerazione urbana in diverse città. A Palermo, per esempio, sono previsti 47 milioni di euro per due nuovi poli educativi. A Messina, 65 milioni serviranno per la bonifica dell’area ex Sanderson e per riqualificare le zone degradate. A Catania verranno spesi 25 milioni per la rigenerazione urbana, mentre ad Agrigento 2 milioni finanzieranno il completamento degli scavi e la valorizzazione del teatro antico.

Ci sono poi i 175 milioni per progetti che, pur ammessi a finanziamento con i fondi 2014/20, non erano mai partiti. Quasi 400 milioni saranno dedicati al completamento del ciclo integrato dei rifiuti, con investimenti per la raccolta differenziata e il compostaggio. Per la gestione delle risorse idriche, 35 milioni serviranno per il piano delle traverse, mentre 85 milioni finanzieranno la mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera. Inoltre, 50 milioni saranno investiti per la prevenzione dei danni da calamità naturali.

Sul fronte sanità, 26 milioni di euro saranno utilizzati per potenziare i presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale. A questo si aggiungono 41 milioni per la transizione digitale.

Infine, gli interventi complementari al FSE+ prevedono 120 milioni per le borse di studio universitarie, 55 milioni per interventi a favore dei soggetti svantaggiati e delle persone non autosufficienti e 22 milioni per la formazione professionale.


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