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Favara, la speranza appesa a un filo: ricerche senza sosta per Marianna Bello

Pubblicato il 3 Ottobre 2025 da

Favara trattiene il fiato, stretta in un’angoscia che dura da oltre due giorni. Proseguono senza interruzione le operazioni di ricerca per ritrovare Marianna Bello, la donna di 38 anni e madre di tre figli, travolta e trascinata via dalla furia dell’acqua durante il violento nubifragio che ha colpito la cittadina agrigentina. Ogni ora che passa affievolisce le speranze, ma i soccorritori non si arrendono, setacciando palmo a palmo l’area dove la donna è scomparsa, mentre una comunità intera attende un miracolo.

Il ritrovamento della borsa e l’impegno dei soccorritori

A riaccendere, seppur con un velo di profonda tristezza, l’attenzione sulle ricerche è stato il ritrovamento di alcuni effetti personali di Marianna. Dopo una scarpa, individuata nelle ore successive alla scomparsa, è stata rinvenuta anche la sua borsa in aperta campagna, nel vallone che conduce al depuratore comunale. All’interno, un dettaglio straziante che restituisce la dimensione umana della tragedia: la fotografia di uno dei suoi bambini. L’area del ritrovamento è diventata l’epicentro delle operazioni, dove Vigili del Fuoco e Protezione Civile lavorano incessantemente. Con l’ausilio di ruspe ed escavatori, si sta tentando di rimuovere il fango e l’acqua ancora intrappolati tra i fitti canneti, in un ambiente impervio che rende le attività estremamente complesse.

Sotto la lente della magistratura le infrastrutture cittadine

Mentre sul campo si lotta contro il tempo, sul piano istituzionale si cercano risposte. La gravità della situazione è stata sottolineata dalla visita sui luoghi della tragedia del prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, del questore Tommaso Palumbo e del procuratore Giovanni Di Leo. L’attenzione della magistratura si sta infatti concentrando su un dettaglio inquietante: due grate del collettore fognario di Piazza della Libertà, dove la furia dell’acqua si è incanalata, risultavano aperte prima del nubifragio. Per questo motivo, la Procura sta valutando l’apertura di un’inchiesta formale per accertare eventuali negligenze e responsabilità. Nel frattempo, il sindaco Antonio Palumbo ha disposto la sospensione dei turni idrici per abbassare il livello dell’acqua nelle condotte e agevolare il lavoro delle squadre di ricerca.

Una comunità in attesa

La tragedia di Marianna Bello ha scosso profondamente la comunità di Favara, che ora si stringe attorno alla famiglia in un’attesa logorante. Le ricerche continueranno ad oltranza, animate dalla determinazione dei soccorritori e dalla speranza di un’intera città. Restano però gli interrogativi su una tragedia che, forse, poteva essere evitata, e su cui ora la giustizia sarà chiamata a fare piena luce, parallelamente all’instancabile lavoro di chi, nel fango, cerca ancora una traccia di vita.

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