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Bollette idriche a Enna, la svolta verde: uno studio del Politecnico di Milano promette tagli ai costi con il solare

Pubblicato il 3 Ottobre 2025 da

Per i cittadini della provincia di Enna, la bolletta dell’acqua è da tempo una nota dolente. Con tariffe tra le più elevate a livello nazionale, il costo del servizio idrico integrato rappresenta un onere significativo per famiglie e imprese. La causa, tuttavia, non risiede tanto nel valore dell’acqua in sé, quanto nell’energia necessaria a portarla dove serve. In un territorio morfologicamente complesso come l’ennese, il funzionamento di pompe di sollevamento, impianti di depurazione e infrastrutture di distribuzione richiede un’enorme quantità di elettricità. Un consumo che, come emerso durante la conferenza di presentazione a Piazza Armerina, ieri al teatro Garibaldi, incide per circa il 10% sul costo totale della bolletta, traducendosi in una spesa annuale di circa due milioni di euro a carico della collettività. Un fardello economico che oggi, grazie a una visione strategica dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Enna, potrebbe essere drasticamente alleggerito.

La soluzione è nel fotovoltaico

La risposta a questo problema arriva da uno studio commissionato dall’ATI, presieduto da Nino Cammarata, alla Fondazione Politecnico di Milano, un’analisi rigorosa, presentata ieri dal Prof. Maurizio Delfanti,  che non si limita a fotografare l’esistente, ma traccia una rotta chiara e praticabile verso l’efficienza. L’idea di fondo è tanto semplice quanto potente: produrre in loco, tramite impianti fotovoltaici, l’energia necessaria al servizio idrico. In questo modo, il gestore potrebbe non solo ridurre drasticamente l’acquisto di elettricità dalla rete nazionale, ma anche stabilizzare i costi, mettendosi al riparo dalle imprevedibili fluttuazioni del mercato energetico. Lo studio, come illustrato dai tecnici dell’ateneo, ha analizzato il profilo dei consumi energetici di tutti i 132 contatori del servizio idrico provinciale, creando una vera e propria “carta d’identità” energetica del sistema. Da questa base di dati sono stati elaborati tre possibili modelli di intervento.

Tre scenari per un investimento che si ripaga in fretta

L’analisi del Politecnico non si è fermata alla teoria, ma ha delineato tre scenari operativi concreti, valutandone costi e benefici con estrema precisione.

Scenario A: Il grande impianto centralizzato.* Prevede la realizzazione di un unico, grande parco fotovoltaico in un’area idonea, capace di coprire circa il 40-45% del fabbisogno energetico totale del servizio idrico provinciale. L’investimento, in questo caso, si ripagherebbe in circa sei anni.
Scenario B: Piccoli impianti diffusi.* Questo modello propone l’installazione di numerosi impianti di piccole dimensioni direttamente sulle coperture o nelle pertinenze delle infrastrutture esistenti (serbatoi, depuratori, ecc.). Sebbene il costo di installazione per singolo kilowatt sia leggermente superiore, questo approccio permette di abbattere anche i costi di rete, risultando il più vantaggioso in termini di rapidità di rientro: l’investimento si ammortizzerebbe in soli cinque anni.
Scenario C: Le comunità energetiche.* Sfruttando le recenti normative, questa opzione consentirebbe di condividere l’energia prodotta tra più utenze, ottimizzando ulteriormente la gestione. Anche in questo caso, i tempi di ritorno sono stimati intorno ai cinque anni.

Per rendere ancora più tangibile la fattibilità, lo studio ha presentato due casi applicativi specifici: uno per il depuratore di Gagliano Castelferrato, dove si potrebbe installare un impianto su tetto con un tempo di rientro di soli quattro anni, e uno a terra nei pressi di Leonforte, che, grazie a pannelli a inseguimento solare, ridurrebbe il tempo di recupero dell’investimento ad appena tre anni.

La conclusione è inequivocabile: investire nel fotovoltaico non è solo una scelta ambientalmente virtuosa, ma un’operazione economica estremamente vantaggiosa. Una strada che l’ATI di Enna sembra ora determinata a percorrere per trasformare un costo gravoso in un’opportunità di sviluppo sostenibile per l’intero territorio.

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