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Morte da cellulare. La guida distratta è la causa del 15,7% degli incidenti stradali.

Pubblicato il 2 Ottobre 2025 da

## Distrazione fatale: l’epidemia silenziosa degli smartphone al volante

Un suono di vetri infranti, un istante di silenzio irreale. È così che inizia una tragedia fin troppo comune sulle nostre strade, spesso innescata da un gesto apparentemente innocuo: un’occhiata al telefono. Quella che viene definita una “malefica distrazione” è in realtà un’epidemia silenziosa, un’emergenza comportamentale che trasforma automobili in proiettili e le notifiche in sentenze. Analizzando i dati, le dinamiche e le normative, emerge il ritratto di un fenomeno che, nonostante i progressi tecnologici e normativi, continua a mietere vittime con una frequenza allarmante.

Il bollettino di una guerra: i numeri del 2024

Le cifre ufficiali dipingono un quadro drammatico. Nel solo 2024, le strade italiane sono state teatro di 173.364 incidenti, che hanno causato 233.853 feriti e, soprattutto, la morte di 3.030 persone. Si tratta di una media agghiacciante di 475 incidenti e otto vittime ogni singolo giorno. La maggioranza di chi perde la vita viaggia in automobile (circa il 40%), seguita da motociclisti (30%) e pedoni (15%), questi ultimi definiti “vittime vulnerabili” in quanto raramente responsabili del sinistro. Un dato sociologico interessante riguarda il genere: l’80% delle vittime è di sesso maschile, un dato che gli analisti collegano a una maggiore propensione al rischio e a uno stile di guida più spericolato.

Lo smartphone, l’arma del delitto: anatomia di una distrazione

Quando si cercano le cause, emerge un colpevole principale: la guida distratta. Con 35.371 incidenti (il 15,7% del totale), questa supera il mancato rispetto della precedenza (13,5%) e l’eccesso di velocità (8,3%). E la fonte primaria di questa disattenzione è proprio l’uso del cellulare. La distrazione che provoca è triplice: fisica, quando si tiene il dispositivo in mano; visiva, quando si abbassa lo sguardo sullo schermo; e cognitiva, la più insidiosa, che sposta l’attenzione dalla guida alla conversazione, anche se si utilizzano gli auricolari. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, usare il telefono al volante quadruplica la probabilità di essere coinvolti in un incidente, riduce i tempi di reazione del 30% e compromette fatalmente le capacità decisionali.

L’illusione della sicurezza: perché l’autostrada è più letale

Intuitivamente si potrebbe pensare che la giungla urbana, con le sue innumerevoli variabili, sia il luogo più pericoloso. I dati, però, raccontano una verità più complessa e controintuitiva. Sebbene il 70% degli incidenti avvenga nei centri urbani, oltre il 50% dei decessi si registra sulle strade extraurbane e sulle autostrade. La ragione è un paradosso psicologico: la monotonia dell’autostrada genera un falso senso di sicurezza che induce i guidatori a distrarsi di più. Ma a 110 km/h, un solo secondo di disattenzione significa percorrere 30 metri alla cieca. A quelle velocità, un minimo sbandamento non perdona, trasformando un banale errore in una strage. Non a caso, la distrazione è la prima causa di incidenti (22%) proprio sulle strade a scorrimento veloce.

Un trend a due facce: meno vittime, più disattenzione

Non tutto, però, è negativo. Grazie a veicoli sempre più sicuri e a una maggiore sensibilità generale, il numero di vittime sulle strade è in costante, seppur lento, calo, con un -25% di decessi rispetto al 2010. L’Unione Europea si è posta l’ambizioso obiettivo di dimezzare le morti entro il 2030. Tuttavia, un dato oscuro emerge in controtendenza: l’aumento percentuale degli incidenti che coinvolgono un solo veicolo, passato dal 39% del 2001 al 42,3% del 2023. Si tratta di uscite di strada e sbandamenti quasi sempre riconducibili a un fattore: la disattenzione del guidatore, con il telefono come primo indiziato. Meno incidenti in totale, quindi, ma con un peso specifico della distrazione sempre più grave.

La legge di fronte alla tecnologia: cosa si rischia

Il Codice della Strada italiano, all’articolo 173, è molto chiaro: è vietato fare uso di smartphone con le mani durante la marcia, anche solo per leggere una notifica. Sono permessi esclusivamente i sistemi vivavoce e i supporti fissi. Le sanzioni sono severe: una multa che va da 165 a 660 euro, la decurtazione di cinque punti dalla patente e, in caso di recidiva entro due anni, la sospensione della patente da uno a tre mesi. Eppure, la freddezza della norma non sembra essere un deterrente sufficiente. La battaglia contro questa abitudine letale non si vince solo con le leggi, ma con la consapevolezza che ogni volta che la mano si sposta dal volante al telefono, si sta impugnando un’arma e la si sta puntando contro se stessi e contro gli altri.

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