Spiaggia libera Mondello

Lidi e mafia in Sicilia: la denuncia di un deputato fa scattare l’inchiesta dell’Antimafia

Pubblicato il 1 Ottobre 2025 da

Un faro si accende su uno dei settori più strategici e, potenzialmente, più vulnerabili dell’economia siciliana: il turismo balneare. La Commissione regionale Antimafia ha formalmente aperto un fascicolo d’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione degli stabilimenti e delle concessioni demaniali lungo le coste dell’isola. La decisione scaturisce da una precisa denuncia del deputato regionale Ismaele Lavardera, che ha portato all’attenzione della commissione un caso emblematico relativo a un lido di Mondello, innescando un’indagine ad ampio raggio che promette di fare luce su un sistema opaco e permeabile.

Dalla denuncia all’azione della commissione

L’iter che ha portato all’apertura dell’inchiesta parlamentare ha avuto inizio con l’esposto di Ismaele Lavardera, leader del movimento “Controcorrente”. A seguito della sua segnalazione, il deputato è stato audito in commissione, presieduta da Antonello Cracolici. Lavardera si è detto soddisfatto nel vedere che quella che sembrava una “battaglia solitaria” è diventata una priorità per l’organo di vigilanza regionale. La commissione non ha perso tempo: il primo atto ufficiale è stata la convocazione del dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione, Calogero Beringhelli, chiamato a riferire nel dettaglio sulle procedure di assegnazione delle concessioni, un passaggio cruciale per verificare la trasparenza e la legittimità dei processi amministrativi.

L’ombra delle intimidazioni

A conferire ulteriore gravità al quadro investigativo è il clima di pesante intimidazione che circonda la vicenda. Pochi giorni prima dell’audizione, infatti, era stata recapitata una lettera contenente esplicite minacce di morte all’imprenditore palermitano Giuseppe Piraino, noto per le sue denunce contro il pizzo che hanno portato all’arresto di esponenti del clan di Borgo Vecchio. “Tu e la Vardera dovete morire”, recitava il messaggio, unendo in un unico, agghiacciante avvertimento il destino dell’imprenditore e quello del deputato. Questo episodio conferma come gli interessi toccati dall’inchiesta siano concreti e difesi con i metodi violenti tipici delle organizzazioni mafiose, alzando il livello di allerta e la posta in gioco.

Una battaglia per la legalità del turismo siciliano

L’apertura di questo fascicolo segna un punto di svolta. Non si tratta più di un singolo caso isolato, ma dell’avvio di un’analisi sistemica su un settore che, per il suo enorme valore economico e strategico, rappresenta un obiettivo primario per gli appetiti della mafia. L’indagine dell’Antimafia punta a scoperchiare eventuali patti illeciti, connivenze e meccanismi di riciclaggio che potrebbero nascondersi dietro la gestione apparentemente legale di lidi e strutture turistiche. Il futuro del turismo siciliano, la sua immagine e la sua capacità di attrarre investimenti sani dipendono anche dalla trasparenza e dalla legalità di questo comparto fondamentale.

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