Gastroenterologia all’Umberto I di Enna: nuove competenze e tecnologie per un salto di qualità

L’Unità Operativa di Gastroenterologia dell’Ospedale Umberto I di Enna – che negli ultimi mesi ha accelerato il proprio processo di evoluzione – può oggi contare su nuove risorse professionali e tecnologiche. Il reparto, guidato da una visione strategica chiara, ha accolto il Prof. Marcello Maida, professore associato di Gastroenterologia, e il Dr. Alessandro Vitello, ricercatore nello stesso ambito: due figure di primo piano, anche in ambito accademico, legate all’Università Kore di Enna.
La presenza di questi specialisti ha reso possibile l’attivazione di ambulatori dedicati e mirati, capaci di affrontare patologie specifiche e complesse. Tra questi spiccano l’ambulatorio di Gastroenterologia ed Epatologia, e quello dedicato ai pazienti con colite ulcerosa e Malattia di Crohn – un segmento spesso trascurato, che ora trova un riferimento qualificato sul territorio.
Tecnologie d’avanguardia e formazione
Un altro importante passo in avanti è stato compiuto grazie alla dotazione di una nuova strumentazione endoscopica, fornita direttamente dall’Università Kore. Si tratta di dispositivi di ultima generazione che, oltre a garantire prestazioni diagnostiche e terapeutiche più efficaci, offrono agli studenti in tirocinio un contesto didattico-tecnico di assoluto valore.
È proprio in questo scenario che ha preso forma una novità di rilievo: nell’aprile scorso, l’equipe ha eseguito la prima dissezione endoscopica sottomucosa (ESD) su una lesione del retto. Un risultato che va oltre la semplice performance tecnica – mai realizzata prima nel Centro Sicilia – permettendo di evitare al paziente un intervento chirurgico invasivo.
Diagnosi sempre più precise con la videocapsula
Il potenziamento del reparto ha incluso anche l’introduzione dell’enteroscopia con videocapsula endoscopica – disponibile sia per l’intestino tenue che per il colon. Una procedura diagnostica non invasiva che consente di esplorare aree intestinali altrimenti difficilmente accessibili, offrendo così un quadro clinico molto più preciso per i pazienti con patologie croniche o complesse.
Un progetto condiviso da sanità e università
Il merito di questi risultati va condiviso tra l’Ospedale Umberto I e l’Università Kore – che non ha solo fornito specialisti e tecnologia, ma ha scommesso su un’integrazione concreta tra sanità e formazione accademica. Una sinergia che – come si evince chiaramente – ha già portato benefici tangibili sia per i cittadini che per i professionisti coinvolti.
Secondo quanto riferito dagli operatori sanitari, l’obiettivo ora è mantenere questo slancio e continuare a sviluppare una sanità specialistica accessibile, moderna e integrata.
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