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Piazza Armerina – Il Palio dei Normanni al quartiere Castellina. Un primo bilancio della manifestazione

Piazza Armerina – Il Palio dei Normanni al quartiere Castellina. Un primo bilancio della manifestazione

Quest’anno ad aggiudicarsi la quintana del Palio dei Normanni di Piazza Armerina è stato il quartiere Castellina. L’aspetto sportivo, che ha dominato la terza giornata della manifestazione, ha prevalso sulle solite inevitabili critiche che ogni anno accompagnano la ricostruzione storica della liberazione della Sicilia  dai saraceni da parte del Conte Ruggero D’Altavilla. La rappresentazione dell’evento è ambientata a Piazza Armerina che fa da cornice, con il suo grande centro storico, ad una storia ricca di riferimenti religiosi e leggende.

Scrivere del Palio dei Normanni è sempre un rischio perché qualunque cosa si possa dire, sia in positivo che in negativo, sarà presa di mira dai soliti “esperti” della rete o da chi ha un interesse politico a criticare o a difendere la manifestazione, anche perché di solito la politica piazza i propri uomini all’interno della macchina organizzativa. Lo si è fatto in passato e lo si farà anche in futuro, fin tanto che non si renderà autonoma la gestione dell’evento. Da più di 15 anni ho vissuto questa manifestazione con ruoli relativi alla comunicazione nell’ambito delle mie competenze e credo che il mio parere goda oggi di una certa autonomia rispetto alle beghe politiche e possa considerarsi più qualificato di qualche improvvisato esperto. Sono inoltre orgoglioso che alcuni importanti miglioramenti alla manifestazione provengono da miei suggerimenti, tra cui la regia artistica e la drammatizzazione del racconto, adeguamenti da me richiesti tredici anni fa.

Veniamo alla manifestazione di quest’anno. Tutto è perfettibile e migliorabile, l’importante è però avere le idee chiare.  La manifestazione quest’anno è apparsa più ordinata, gli interventi degli attori più precisi grazie anche alla loro professionalità, le disposizioni delle comparse nei vari scenari gestita con più cura. La narrazione, grazie ai tanti riferimenti storici, è apparsa chiara agli spettatori.  Le polemiche sulla veridicità dei fatti narrati è solo strumentale, visto che il Palio dei Normanni non ha mai preteso di essere la narrazione precisa di un evento storico ma, come intuito dai fondatori, un pretesto per realizzare una manifestazione che facesse da attrattore turistico.

L’orgoglio di appartenere a uno dei quattro quartieri storici è sicuramente un aspetto importante della manifestazione, come lo sono i riferimenti religiosi che per i credenti legano il Palio al culto di Maria Santissima delle Vittorie. Inoltre la manifestazione è un bene culturale della città, un volano per l’economia locale e rappresenta uno dei pilastri del marketing turistico di Piazza Armerina. Insomma, ce ne è abbastanza per dire che il Palio dei Normanni è importante, tanto che si trova inserito tra le manifestazioni principali della Regione Sicilia.

Veniamo ora al caso più discusso: la presenza di Ronn Moss. Da qualche anno si è scelto di affidare il ruolo del Conte Ruggero a personaggi famosi. Una strategia comunicativa che da rilevanza al Palio e che “costringe” i mass media a parlarne. Una strategia che già nel  2007  (conferenza stampa del 15 giugno) veniva auspicata all’atto dell presentazione del palio di quell’anno dagli assessori Fabrizio Tudisco, Massimo Di Seri e dal sindaco Maurizio Pestifilippo (come raccontavamo in questo articolo). Le polemiche sulla partecipazione o meno di personaggi famosi, trattandosi di discorsi da bar o da Facebook, non vanno neanche prese in considerazione. Il marketing non è certo una scienza esatta ma per poterne discutere necessitano conoscenze che non tutti hanno. Il personaggio famoso chiamato ad interpretare il Conte è una strategia che funziona, il problema legato al marketing in realtà un altro.

Analizzando i dati statistici sulle ricerche effettuate su Google relative al Palio dei Normanni si scopre che la nostra è una manifestazione che gode di una certa popolarità solo in Sicilia. Ovviamente il raffronto con il Palio di Siena è improponibile , ma che esista un problema legato alla diffusione del prodotto “Palio”  è più che evidente. L’ufficio stampa ha fatto un ottimo lavoro ma non basta . Così come è organizzata la manifestazione non è un prodotto vendibile. Vi faccio una domanda: comprereste mai un detersivo per la lavatrice inscatolato in un precario e anonimo contenitore dal peso di 15kg, privo di un’etichetta ben leggibile e contrassegnato con una marca che non avete mai sentito nominare? Sicuramente no. Ecco, il Palio dei Normanni è questo: un buon prodotto con un packaging (confezionamento) sbagliato.

Ormai molte città hanno un Palio da pubblicizzare e , come avevo previsto alcuni anni fa, le imitazioni ci hanno danneggiato. Qual’è la soluzione? Occorre un cambio di prospettiva non facile da realizzare se vogliamo che la manifestazione diventi nota in tutta Italia. Da evento locale il Palio dei Normanni è divenuto un evento regionale, forse è giunto il momento di far fare un altro salto di qualità alla manifestazione. Poco conta se un giornale francese pubblicherà un articolo sui normanni di Sicilia o se una televisione australiana trasmetterà un servizio su Piazza Armerina. Bisogna puntare più in alto, modificando radicalmente la manifestazione e la sua capacità di suscitare interesse.

Nicola Lo Iacono

 

Dove è più conosciuto il Palio dei Normanni

Qui in basso una serie di confronti tra le ricerche effettuate con il motore di ricerca Google negli ultimi dodici mesi .


 




 




 

 

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