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La Camera di Commercio di Enna non può restare con Palermo

La Camera di Commercio di Enna non può restare con Palermo

È questa la sintesi della riflessione del Presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna Maurizio Prestifilippo, che vuole mettere sul tavolo della preannunciata riforma l’esigenza di restituire al territorio ennese uno strumento camerale efficace per le esigenze delle sue imprese, adesso abbandonate e prive di reale rappresentanza.
«Siamo lontani dagli interessi del Capoluogo e aspiriamo ad una soluzione diversa – sostiene il Presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna Maurizio Prestifilippo – Quello di Confcommercio Caltanissetta Enna vuole essere un forte richiamo agli altri sindacati datoriali della Provincia di Enna e ai Sindacati dei lavoratori, perché si scelga una posizione condivisa da prospettare al governo regionale».
Pochi pensavano che il Presidente Nello Musumeci decidesse di affrontare la delega assegnatagli dal parlamento di proporre una riforma complessiva delle Camere di Commercio siciliane: «Il Presidente della Regione si è voluto caricare di un bel po’ di lavoro e adesso dovrà impegnarsi a ricostruire un assetto politico, programmatico e funzionale delle Camere – dichiara il Presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna – E dovrà metterci un bel po’ di impegno se non vorrà che questa delega si risolva nella solita beffa ai danni dei siciliani. Il Presidente della Regione ha poco tempo per farlo. La legislatura volge ormai al termine».
Intanto escono malissimo, da questa prima fase, gli attuali presidenti delle Camere di Commercio: «Essi, spaventati dalle prospettive di cambiamento – sottolinea Prestifilippo – hanno scritto una lunga e articolata istanza, perché Musumeci impugnasse davanti la Corte Costituzionale l’articolo 54 Ter della Legge Sostegni Bis. Per conflitto d’attribuzioni. La lettera contiene una circostanziata dimostrazione di come il Parlamento abbia invaso un potere esclusivo della Regione. Arrivano perfino a negare il primato della politica, che è elemento di democrazia e di coesione nazionale. Ma Musumeci ha deciso altrimenti».
Il testo dell’emendamento Prestigiacomo è adesso legge dello Stato e impegna tutti. E può essere l’occasione di applicare in Sicilia criteri modernissimi di riforma delle Camere di Commercio: «Molti sono i problemi da risolvere – sostiene Maurizio Prestifilippo – Al primo punto c’è la sostenibilità economica delle Camere di Commercio, fortemente minata dall’onere delle pensioni dei dipendenti in quiescenza che, al pari degli stipendi dei dipendenti in servizio, vengono pagate a carico della spesa corrente. Questa circostanza ha reso assai problematica la quadratura dei bilanci. La Regione si appropriò dei fondi pensionistici delle Camere di Commercio e adesso dovrà farsi carico di trovare una soluzione. L’attuale fase di stallo degli Enti camerali discende da quell’atto scellerato, su cui la politica regionale ha glissato per un trentennio».
In tema di accorpamenti e separazioni, la riforma dovrà dettare regole precise per patrimonio, personale, governance: «Alle Camere di Commercio dovranno essere assegnati nuovi compiti, nuovi poteri e nuove risorse. Bisognerà ampliare e diversificare le entrate garantendo una parziale autonomia impositiva, strettamente correlata ai servizi che verranno erogati alle imprese – sottolinea il Presidente Prestifilippo – La Sicilia ha l’occasione di immaginare uno strumento di rappresentanza e di promozione dell’economia che dovrà essere capace di favorire al massimo livello l’innovazione del sistema produttivo».
La governance dovrà essere mantenuta in capo alle maggiori organizzazioni di categoria, ma dovranno essere rivisti i criteri di assegnazione dei seggi camerali: rigore, trasparenza, rappresentanza vera: «Nelle Camere che accorperanno più province dovrà essere data rappresentanza qualitativa, nelle Giunte, a tutti i territori che le compongono – conclude il Presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna – Un vero salto di qualità dovrà essere compiuto nella riqualificazione della dirigenza e nella loro autonomia, soprattutto nei servizi statistici e amministrativi. La riforma dovrà incentivare Camere di Commercio capaci di sviluppare il dibattito sulla visione del futuro, elaborando strategie orientate verso l’innovazione e gli interessi economici strategici della Regione».
Le Camere di Commercio dovranno essere il deposito di conoscenza del territorio e mettersi a disposizione della classe politica, degli enti locali, dei decisori economici, ma anche delle micro e piccole imprese. E il Presidente di Confcommercio Caltanissetta Enna Maurizio Prestifilippo ci crede: «Che straordinaria possibilità si offre di mettere in atto la nostra sicilianissima autonomia! Di essere magari precursori di un nuovo Ente camerale in Italia. Si può fare, basta solo volerlo! Il nostro auspicio è che sia condiviso il progetto di restituire a Enna e alle sue imprese una rappresentanza camerale efficace».

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