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Piazza Armerina – Raccolta rifiuti: si ritorna ai bidoni sotto casa. Un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Piazza Armerina – Raccolta rifiuti: si ritorna ai bidoni sotto casa. Un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Sono in distribuzione in questi giorni i nuovi contenitori di immondizia che la società di raccolta rifiuti sta recapitando a tutte le famiglie piazzesi. I bidoni, come si vede dalla foto, portano riprodotto un codice che può essere letto da un dispositivo elettronico  e dal quale si può risalire al nostro nome e cognome. Con le nuove regole occorrerà portare il bidone dei rifiuti sotto casa e se l’operatore che effettua il ritiro si accorgerà che quanto depositato non corrisponde a quanto previsto dal piano dei ritiri, registrerà il codice e  farà scattare immediatamente una multa che ci vedremo recapitare a casa. Se tutto sarà regolare a noi invece rimarrà i compito di ritirare il bidone dopo che sarà stato svuotato.

A volte credo che dietro queste perverse strategie per il ritiro dei rifiuti  ci sia una genio del male che studi giorno e notte come rendere tutto più difficile ai cittadini. Mentre con il vecchio sistema si era cercato in qualche maniera di impegnare per la raccolta dei rifiuti spazi comuni, più o meno isolati, ora ritorneremo a portarli sotto casa.  Una procedura che garantirà la sporcizia anche nelle strade principali, visto che lo svuotamento dei bidoni durerà tutta la mattinata mentre i miasmi, specie in estate , si diffonderanno rapidamente al salire della temperatura. Alcuni anni fa c’era stato un tentativo simile ma si ci era subito accorti che il sistema non funzionava. E’ antigienico chiedere alla gente di depositare la spazzatura sotto casa ed è  sbagliato costringere i cittadini, in particolar modo quando si tratta di persone anziane, a scendere e salire contenitori tutta la giornata.

Un’altra criticità del sistema: il codice a barre dovrebbero garantire l’individuazione dei trasgressori a condizione che però facciate la guardia al vostro bidone tutta la notte. Infatti, sarebbe in realtà possibile inserire del secco riciclabile nel bidone dell’umido del mio vicino, magari quello più antipatico, facendogli così recapitare una bella multa. Un’ultima notazione riguarda i dati sensibili dei cittadini che sono stati rilevati da una ditta privata senza chiedere alcuna autorizzazione prevista dalla legge sulla privacy.

Concludendo, davanti una palazzina abitata da trenta famiglie troveremo trenta bidoni che è probabile vengano ritirati in tarda mattinata visto che per gli operatori ecologici, tenuto conto del numero, sarà più lunga l’operazione dovendo maneggiare molti  più contenitori da aprire, svuotare e riposizionare. Mi chiedo: ma non esistono soluzioni diverse? Sì che esistono. Speriamo qualcuno se ne accorga.

 

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