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Droga nelle scuole, in Sicilia intensificati i controlli delle forze dell’ordine

Droga nelle scuole, in Sicilia intensificati i controlli delle forze dell’ordine

“Braccare gli spacciatori di droga davanti alle scuole significa salvare la vita ai nostri figli. E pazienza se qualche studente storcerà il naso per i controlli delle forze dell’ordine ritenuti eccessivi, soprattutto in classe, come recentemente accaduto a Palermo al liceo classico Umberto I di via Filippo Parlatore dove alcuni giovani hanno parlato addirittura di grave atto intimidatorio. Poco importa: se riusciremo ad allontanare anche un solo venditore di morte da una scuola, per gli studenti saranno disagi ben spesi”.

Lo dichiara Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega e capogruppo in consiglio comunale nel capoluogo siciliano, insieme ad Elio Ficarra, responsabile enti locali in provincia di Palermo, nei giorni in cui in Sicilia si stanno intensificando i controlli anti-droga fra i giovanissimi nell’ambito del progetto “scuole sicure” voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Adesso, a scendere in campo c’è anche la polizia municipale. Personale in borghese sarà presente davanti ai cancelli degli istituti superiori, mentre saranno installate alcune videocamere di sorveglianza nascoste, collegate 24 ore su 24 con le forze dell’ordine. 

“Secondo la relazione 2018 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia – dicono Gelarda e Ficarra – uno studente su quattro ha provato almeno una volta una qualche forma di droga. Nel 34 per cento dei casi è la marijuana, ma quello che adesso preoccupa ancora di più è la crescita del consumo fra i giovanissimi delle nuove sostanze psicoattive illegali come la spice: un mix di erbe essiccate che produce effetti simili a quelli della marijuana, ma in realtà ben più gravi per la salute. È una vera e propria emergenza con alcuni casi che registrano un’età di consumo che si riduce addirittura a 12 anni – concludono Gelarda e Ficarra – il che ci riporta non solo alle scuole superiori ma, addirittura, alle scuole medie”.

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