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L’Etna sta scivolando verso il mare: serio rischio di tsunami disastroso

L’Etna sta scivolando verso il mare: serio rischio di tsunami disastroso

Il fianco sud-orientale dell’Etna sta pericolosamente e lentamente scivolando verso il mare, un eventuale rapido ed improvviso movimento potrebbe provocare uno tsunami disastroso. Questo è quanto sostengono gli scienziati del GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research di Kiel che stanno studiando i movimenti dell’Etna con particolare attenzione al fianco subacqueo. Ma cosa significa che l’Etna sta scivolando verso il mare? E quando potrebbe esserci lo tsunami?

L’Etna sta scivolando verso il mare. Gli esperti spiegano di aver monitorato i movimenti subacquei dei fianchi dell’Etna e di aver registrato un abbassamento verso il mare di quattro centimetri in soli otto giorni. Questi dati hanno portato gli esperti a presupporre che un’improvvisa e rapida discesa del pendio verso il mare potrebbe provocare uno tsunami con effetti disastrosi per l’intera regione.

Preoccupazioni per il vulcano e la Sicilia. L’Etna è il vulcano più attivo d’Europa e, anche per questo, è costantemente monitorato dagli scienziati e dalle nostri autorità con misurazioni satellittari che, proprio in questo periodo, hanno messo in luce ciò che sta accadendo al fianco sud-orientale e che quindi sta lentamente scivolando verso il mare. Il resto del vulcano invece è stabile.

Dobbiamo avere paura? Gli esperti non riescono a fare previsioni, spiegano che per ora è del tutto sconosciuto se e come il movimento continuerà sott’acqua, le misurazioni utilizzate non sono in grado di prevederlo. Quel che è chiaro, almeno secondo gli scienziati tedeschi, è che se il fianco dovesse rapidamente e bruscamente scivolare in mare, potremmo trovarci di fronte ad uno tsunami altamente distruttivo: ma ad oggi non si può prevedere se davvero accadrà né quando.

Cosa sta provocando il movimento verso il mare. I risultati ottenuti confermano che responsabile della forza trainante verso il mare sarebbe la gravità e quindi non l’ascesa del magma, come precedentemente ipotizzato. Ulteriori analisi potranno fornirci nuove informazioni.

 

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