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EMA, LA VIA (PPE): DA PARLAMENTO UE SEGNALE FORTE AL CONSIGLIO

EMA, LA VIA (PPE): DA PARLAMENTO UE SEGNALE FORTE AL CONSIGLIO
Strasburgo, 15.03.2018. “Al momento Amsterdam non è in discussione, ma solo se faranno ciò che hanno promesso di fare”. E’ cauto ma perentorio, l’europarlamentare del Ppe Giovanni La Via, commentando l’esito del voto di oggi in plenaria sul trasferimento della sede dell’Agenzia del Farmaco che per effetto Brexit dovrà lasciare Londra nel 2019. Oggi infatti la parola è tornata al Parlamento che si è espresso sul caso, e per il quale la propria funzione di colegislatore era stata tenuta ai margini. I 507 voti a favore e 112 contrari, hanno stabilito la negoziazione in sede di trilogo, aperto proprio grazie alle modifiche del testo legislativo ad opera della Commissione Envi, e che potrebbe dunque rimettere in discussione  tutti i criteri adottati fin qui sulla vicenda Ema, 

“Sono soddisfatto di quanto abbiamo fatto perché obiettivamente rispetto a quelle che erano le posizioni in Parlamento dei diversi gruppi politici, non credo si potesse fare di più. Abbiamo fatto un buon lavoro, oggi il Consiglio deve continuare a occuparsi del tema. La partita sembrava essersi chiusa,  il Consiglio invece deve tornare a parlarne per dare una risposta al Parlamento. Non è pensabile decidere su una questione così importante e delicata, secondo questi criteri a dir poco discutibili, la scelta – insiste il relatore in Parlamento sul trasferimento dell’ Ema che prima del voto di oggi  ha rilasciato una dichiarazione ufficiale – è stata effettuata con modalità  sbagliate, in futuro – aggiunge  -non ci potranno più essere occasioni come questa”, dice La Via, sbaragliando contestualmente il campo da ogni pregiudizio o scelta aprioristica e di parte, ma l’eurodeputato siciliano tiene a precisare che “si tratta di un sì condizionato ad Amsterdam, e le condizioni riguardano, e sono ferre, la tempistica: vogliamo – ribadisce La Via-  che vengano rispettati i tempi perché la continuità operativa dell’agenzia è la cosa più importante che il Parlamento vuole. La sicurezza dei cittadini in termine di salute passa dall’operatività dell’Ema e quindi solo se le autorità competenti faranno quello che hanno promesso di fare, manterranno l’Agenzia, altrimenti bisogna trovare altre soluzioni”. 
Come già stabilito con il voto in commissione la settimana scorsa, il Parlamento avrà un ruolo di supervisore, per monitorare tutte le fasi di ricollocazione dell’ Ema, Milano dunque al momento rimane sullo sfondo, caldeggiata fortemente specie dal sindaco Sala, e sostenuta dai ricorsi che al momento non sembrano avere grandi chance, ma come sottolineato da La Via, il “caso non si chiude se verrà disattesa la regolare procedura”. 
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